L'insetto dagli occhi rossi ha conquistato 15 Stati, e anche una pasticceria del Maryland
La magicicada viene cucinata e poi ricoperta di cannella e cioccolato, ma non tutti apprezzano
WASHINGTON - Negli Stati Uniti è cicale-mania. In molte città del nordest è da giorni iniziata l’invasione della “magicicada”. Si tratta di un insetto dal ciclo vitale estremamente affascinante: dopo diciassette anni sottoterra, gli animali emergono per accoppiarsi, deporre le uova e poi morire.
Trascorso quasi un ventennio nascosta nel terreno, la cosiddetta Brood X, la nidiata numero 10 nata nel 2004, è emersa dal sottosuolo conquistando quindici Stati. L’invasione delle cicale non provoca alcun danno agli esseri umani e neppure all’ecosistema. Unico effetto collaterale, l’insistente frinire, ovvero il verso che emettono i maschi per attrarre le femmine ed accoppiarsi.
La magicicada dagli occhi rosso vivo è arrivata anche a Washington e ci resterà ancora per qualche settimana. Nel vicino stato del Maryland, il governatore Larry Hogan ha proclamato giugno il “mese della Magicicada”. Ed una pasticceria di Bethesda, proprio in Maryland, sta addirittura confezionando cicale al cioccolato, come se fossero deliziosi bonbon.
Si tratta della boutique Chouquette, un negozio artigianale di cioccolatini e dolci. La proprietaria, Sarah Dwyer è nota per offrire ai suoi clienti cioccolata finissima. Alle spalle un lungo percorso di formazione nell’arte del cioccolato a Parigi.
«Le cicale sono praticamente dappertutto – ci ha raccontato Dwyer – All’inizio mi era venuta l’idea di creare semplicemente cioccolatini a forma di cicala. Poi però ho pensato di lavorare con cioccolato gli insetti veri e propri». La chef continua: «Dopo qualche esperimento, ho provato a cucinarle con la tecnica della frittura ad aria e le ho poi coperte di cannella e cioccolato di alta qualità». Il risultato, assicura, è delizioso.
Diverse le razioni da parte dei clienti, ammette Dwyer. «La maggior parte delle persone crede che sia una idea creativa e divertente». Ma non manca chi storce il naso: «C’è anche chi ci manda messaggi disgustati sui social media. Devo dire che abbiamo collezionato anche molte emoji di vomito tra i commenti!».