Lo farà nella residenza ufficiale di Chequers. Secondo le malelingue è questo il motivo delle dimissioni posticipate
Intanto ha ricomposto la squadra di governo, e rimarrà a capo dell'amministrazione corrente fino all'arrivo di un nuovo leader Tory
LONDRA - Il premier britannico Boris Johnson, dimessosi nelle scorse ore dal leader Tory, ha ricomposto la sua squadra di governo a margine di un consiglio dei ministri tenuto dopo l'annuncio di oggi, confermando quindi l'intenzione di restare in carica a Downing Street fino a quando non verrà eletto un successore al vertice del partito di maggioranza.
I tempi dell'iter elettorale interno, che secondo Downing Street sarà completato entro ottobre con il passaggio di consegne anche alla testa del governo, verranno precisati dal Comitato 1922, sinedrio del gruppo parlamentare Tory, all'inizio della prossima settimana.
I componenti stanno discutendo di una possibile accelerazione, e non si esclude in effetti di poter chiudere la partita prima, qualche deputato dice prima di agosto.
Comunque l'entourage di Johnson non ha smentito le notizie dei media secondo cui il premier uscente e la first lady Carrie si apprestano a dare un party di matrimonio - saltato all'epoca delle nozze nel 2021 a causa delle limitazioni della pandemia da Covid - a fine luglio nella residenza ufficiale di campagna dei primi ministri britannici di Chequers: segnale del fatto che BoJo non sembra avere dubbi sulla prospettiva di restare a capo del governo per diverse settimane, e comunque fino alla nomina di un successore definitivo.
Intanto Johnson ha concordato con il consiglio dei ministri che il suo mandato da oggi in avanti si limiterà all'ordinaria amministrazione e agli affari correnti, lasciando ogni eventuale nuovo progetto a chi verrà dopo.
Mentre ha formalizzato la designazione di una decina di viceministri - fra nuove nomine e dimissioni rientrate - per completare la ricostituzione della compagine e renderla di nuovo funzionale dopo la raffica di defezioni innescata negli ultimi giorni dai contraccolpi dello scandalo Pincher prima che lui accettasse l'idea di farsi da parte.