La Commissione europea sostiene che Orban non ha rispettato gli impegni presi, congelati 7,5 milliardi.
Niente riforme, niente fondi. Il presidente ungherese Viktor Orban non vedrà un centesimo. La Commissione europea ha valutato insufficienti gli “sforzi” di Budapest nell’attuare una serie di riforme richieste da Bruxelles. «L'Ungheria non ha fatto i progressi necessari sui punti concordati». Pertanto, il fondo di 7,5 miliardi di euro destinato all’Ungheria nell’ambito della politica di coesione comunitaria è stato congelato. Una cifra che corrisponde al 65% dei fondi destinati al Paese.
Le riforme che l’Ue auspicava venissero messe in atto dal presidente ungherese riguardavano in particolare la creazione di un ente anticorruzione, un disegno di legge sugli appalti e uno per aumentare la trasparenza della pubblica amministrazione. Un pacchetto di riforme volute fortemente da Bruxelles che riporterebbero l’Ungheria più vicina all’Ue.
Ricordiamo che la Commissione ha il diritto di bloccare i fondi destinati a un Paese membro, nel caso in cui ritiene che troppo elevati i rischi che questi fondi possano venire utilizzati in modo inappropriato. Entrambe le parti hanno cercato di trovare una soluzione, ma i negoziati non sono serviti a sbloccare l'impasse, e adesso spetterà agli Stati membri decidere se confermare o meno lo stop ai fondi.
«Nessun fondo verrà erogato fino a quando i capisaldi non verranno raggiunti», dice il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis. Con questa decisione Bruxelles vuole mandare un chiaro segnale a i Paesi membri che non rispettato lo Stato di diritto. Una punizione esemplare volta a punire i governi che mostrano segni di regressione nel rispetto dei principi fondamentali della democrazia.Il Consiglio avrà ora tempo fino al 19 dicembre per esprimersi a maggioranza qualificata per l'entrata in vigore della sospensione dei fondi.