C'è chi è per un cessate il fuoco permanente, chi è invece a favore di una «pausa iniziale» di sei settimane
GAZA - I leader di Hamas a Gaza e all'estero sono in contrasto tra loro riguardo l'accordo sugli ostaggi con Israele, mediato da Usa, Qatar ed Egitto. Lo ha riferito - citando fonti Usa - il Wall Street Journal (Wsj), secondo cui il divario di posizioni sulla durata del cessate il fuoco sta ritardando la risposta della fazione islamica alla proposta.
Da una parte il capo di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, e altri sarebbero «pronti ad accettare una iniziale pausa nei combattimenti di sei settimane». Dall'altra, i leader della fazione islamica che non vivono a Gaza come il capo dell'organizzazione, Ismail Haniyeh, insisterebbero invece per un cessate il fuoco permanente.
Secondo il quotidiano, Sinwar ritiene che sei settimane siano sufficienti a «riorganizzare Hamas e a consentire l'ingresso di maggiori aiuti umanitari per i civili». Per Haniyeh, invece - secondo la stessa fonte - «occorre negoziare un cessate il fuoco permanente garantito da potenze straniere, insieme a un piano di ricostruzione della Striscia».