Un corrispondente della BBC da Kiev racconta gli attimi del bombardamento che ha distrutto un centro commerciale
KIEV - Prima ci sono le esplosioni. Forti sì. Assordanti. Ma simili alle altre centinaia che si sono verificate in (quasi) un mese di guerra. Un (quasi) mese in cui Kiev si è trovata accerchiata e assediata dalle forze russe. Dopo quelle esplosioni però è arrivato anche «un muro di energia», come ha raccontato un corrispondente della BBC da Kiev.
«Ci sono state una serie di esplosioni molto forti tra le 22.30 e le 23. E all'inizio non reagisci perché ormai ci sei abituato, ma poi ti scontri con un muro di energia. L'aria che sbatte contro la facciata dell'edificio e le finestre. In quel momento era difficile capire di cosa si trattasse; se fosse un sistema anti-missile, di quelli che la città ha schierato nelle ultime settimane, o lo schianto di un bombardamento. Ma poi ci siamo svegliati questa mattina, vedendo le immagini di quei palazzi in fiamme».
Nell'ultimo aggiornamento della Difesa britannica, i servizi d'intelligence indicano che Kiev sia tuttora «l'obiettivo primario» delle forze russe. E l'accerchiamento della capitale dovrebbe quindi proseguire nelle prossime settimane.
Il punto colpito dai bombardamenti della scorsa notte «è nella zona commerciale della città» che è a sua volta «circondata da zone residenziali», come spiegato dal corrispondente dell'emittente britannica. «Indipendentemente dal fatto che si sia trattato di un bersaglio scelto volontariamente o meno, il problema è che, con la Russia che ancora non ha ottenuto la superiorità aerea che vorrebbe avere e con - secondo quanto indicano alcuni esperti - l'incapacità di circondare Kiev come fatto invece con altre città, questa potrebbe essere la strategia: lanciare attacchi con l'artiglieria pesante, cercando di sottomettere la città a colpi di bombe».