Il giudice si è detto preoccupato: «Fenomeno allarmante anche perché incide sulla quantità e sulla qualità dei servizi offerti al cittadino»
TIVOLI - Timbravano i cartellini dei colleghi così che questi ultimi potessero tranquillamente andare a fare shopping oppure prendere appuntamento dal parrucchiere durante l’orario di lavoro. La Procura di Tivoli ha proceduto questa mattina al fermo di 30 indagati per truffa ai danni della Regione Lazio. Le indagini avrebbero svelato un «diffuso fenomeno dell’assenteismo» dei dipendenti dell’Ente regionale che gestisce il Parco dei Monti Lucretili.
L'operazione condotta dagli agenti della Guardia di Finanza è stata vasta e complicata. Il giudice responsabile del caso ha spiegato che «l’indagine ha permesso di ricostruire il fenomeno che risulta allarmante, perché non solo rappresenta una difesa del soggetto pubblico, ma incide anche sulla qualità e la quantità dei servizi».
Le immagini dei video delle telecamere nascoste non lasciano dubbi. Gli indagati avrebbero violato «il rapporto fiduciario con la pubblica amministrazione e anziché rispettare gli impegni lavorativi assunti, con meccanismi ben collaudati, hanno attestato la loro presenza fittizia sul posto di lavoro nel mentre si trovavano in tutt’altro luogo».
Durante l’orario di lavoro alcuni dipendenti «si assentavano per attività personali che nulla avevano a che fare con il servizio per effettuare le attività più disparate, quali fare shopping o andare dal parrucchiere se non addirittura per tornare a casa e rientrare sul luogo di lavoro solo per registrare l’uscita», ha spiegato la Procura.
#GDF #Roma eseguita misura cautelare personale nei confronti di 9 dipendenti della regione Lazio indagati per #assenteismo. #NoiconVoi pic.twitter.com/OWpD2PBZ0l
— Guardia di Finanza (@GDF) December 6, 2022