Non si fermano le ricerche delle fosse da parte delle autorità. Su alcune il predicatore ha piantato degli ortaggi
MALINDI - È salito a 350 il numero dei corpi senza vita appartenenti a seguaci della cosiddetta setta del digiuno in Kenya. Lo ha dichiarato il ministro degli Interni keniano, Kithure Kindiki, alla commissione ad hoc del Senato che indaga sul "massacro di Shakahola" il cui principale accusato è il predicatore Paul Mackenzie che invitava i suoi adepti a digiunare "per poter incontrare Gesù in paradiso".
Come riferito dal quotidiano The Star, Kindiki ha rivelato che nei giorni scorsi la polizia ha identificato altre 40 fosse comuni e ha spiegato i motivi per cui le ricerche, negli 8 ettari di terreno della foresta di Shakahola, entroterra costiero del Kenya, stiano procedendo così a rilento.
«Mackenzie ha piantato ortaggi e altre verdure sulle fosse - ha detto il ministro - mentre altre tombe si trovano all'interno di case». Kindiki ha aggiunto che le ricerche non sono ancora terminate. «Non abbiamo esaurito la ricerca di altre fosse comuni, quindi non sappiamo quanto tempo ancora ci vorrà», ha ammesso ai senatori. Secondo la Croce rossa keniana, sarebbero in tutto 610 i seguaci della setta di Mackenzie scomparsi.