La leader birmana si trova agli arresti dallo scorso 1° febbraio, il giorno del colpo di Stato
YANGON - Un primo verdetto in uno dei processi contro l'ex leader birmana Aung San Suu Kyi, rovesciata da un colpo di stato lo scorso febbraio e colpita da numerosi procedimenti giudiziari, è atteso per il 14 dicembre. Lo apprende l'Afp da fonti vicine al dossier.
In questo caso, l'ex capo di fatto del governo birmano deve rispondere di presunte violazioni delle restrizioni legate alla pandemia da Covid-19. Suu Kyi «parlerà a sua difesa la settimana prossima e il verdetto è atteso il 14 dicembre», riferiscono le fonti.
I media non sono autorizzati ad assistere al processo della premio Nobel per la pace, 76 anni, che si tiene a porte chiuse davanti a un tribunale speciale di Naypyidaw, capitale della Birmania. La leader birmana, agli arresti domiciliari, è accusata in altri procedimenti di diverse violazioni che vanno dall'importazione illegale di walkie-talkie alla sedizione e corruzione.
A fine ottobre, Win Htein, stretto collaboratore di Aung San Suu Kyi, di 80 anni, è stato condannato a 20 anni di carcere per tradimento.