Lo studio di fattibilità del progetto inizierà a metà del 2023.
ZUGO - Il colosso svizzero delle materie prime Glencore e la società canadese Li-Cycle puntano a realizzare un centro di riciclaggio di batterie a Portovesme, in Sardegna, che dovrebbe diventare la più grande fonte in Europa di litio, nichel e cobalto riciclati.
Si stima una capacità di lavorazione tra le 50'000 e 70'000 tonnellate all'anno, equivalenti a 36 GWh di batterie agli ioni di litio, spiega la società con sede a Baar (ZG) in un comunicato odierno. Lo studio di fattibilità definitivo inizierà a metà del 2023 e la tempistica sarà accelerata grazie al riutilizzo di parte degli impianti di Glencore già esistenti a Portovesme. Il completamento delle analisi è previsto per la metà del 2024: a quel punto sarà presa una decisione finale sull'investimento, che dovrebbe portare la struttura a entrare in funzione tra la fine del 2026 e l'inizio del 2027.
«Questo progetto, unito alla nostra attuale presenza nella fornitura di materie prime e nel recupero dei metalli delle batterie rafforza la nostra ambizione di diventare il partner di riferimento in materia di economia circolare per l'industria europea delle batterie e dei veicoli elettrici», afferma Kunal Sinha, responsabile globale della divisione riciclaggio di Glencore, citato nella nota. «Ciò rappresenta inoltre un passo significativo nella nostra collaborazione con Li-Cycle, un partner privilegiato nel settore del recupero delle batterie agli ioni di litio».