La spiegazione del Ceo: «Calo dei prezzi delle monete digitali e significativa riduzione dei volumi di scambio».
ZURIGO - Le difficoltà sul mercato delle criptovalute hanno avuto un pesante impatto anche sui conti 2022 di Bitcoin Suisse, azienda del settore fondata nel 2013 e con sede a Zugo: i ricavi operativi sono crollati a 37 milioni di franchi, a fronte degli 84 milioni dell'anno prima. La società è scivolata nelle cifre rosse, subendo una perdita operativa (al netto dei fattori straordinari) di 24 milioni, seguita all'utile di 31 milioni del 2021.
I dati sono stati confermati all'agenzia Awp dal Ceo Dirk Klee, dopo che ieri sul tema ha pubblicato una notizia il portale Inside Paradeplatz. «Il 2022 non è effettivamente stato un anno positivo per le società di criptovalute», ha detto il dirigente con formazione inizialmente giuridica. «Oltre al calo dei prezzi delle monete digitali abbiamo assistito anche a una significativa riduzione dei volumi di scambio».
«Data l'elevata volatilità dei mercati non vogliamo avanzare previsioni sull'esercizio corrente», prosegue Klee. «Tuttavia il nostro obiettivo è di crescere ancora e continuiamo a investire nella nostra offerta». Nel frattempo a inizio anno la società ha comunque proceduto a comprimere i costi, cosa che ha avuto ripercussioni sull'impiego: i dipendenti sono scesi da 300 a 220.
L'azienda annuncia anche l'arrivo nel consiglio di amministrazione di una personalità di primo piano: si tratta di Philipp Rösler, ex ministro tedesco della sanità e poi dell'economia, nonché vice cancelliere, come pure ex collaboratore del WEF, il Forum economico mondiale.
Bitcoin Suisse si definisce un pioniere in Svizzera nel campo delle criptovalute, un ramo in cui offre vari servizi. L'impresa fa parte di un gruppo di aziende attive nel settore digitale e fintech (tecnologie finanziarie) che costituiscono quella che è stata chiamata la Crypto Valley di Zugo.