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SVIZZERATra gli analisti dilaga il pessimismo

30.08.23 - 14:38
La sfiducia per il futuro dell'economia svizzera si accompagna a un'analisi ugualmente fosca per l'Eurozona
Depositphotos (kantver)
Fonte ATS
Tra gli analisti dilaga il pessimismo
La sfiducia per il futuro dell'economia svizzera si accompagna a un'analisi ugualmente fosca per l'Eurozona

BERNA - La fiducia degli analisti finanziari riguardo al futuro dell'economia svizzera peggiora ulteriormente: è l'indicazione che emerge dall'indice sulle prospettive economiche calcolato da Credit Suisse (CS) e da CFA Society Switzerland sulla base di un sondaggio fra gli esperti.

L'indicatore principale si è attestato in agosto a -38,6 punti, emerge dalle informazioni diffuse oggi. Rispetto al mese prima il dato è ancora peggiorato (-6,0 punti) e rimangono così molto più numerosi gli specialisti che si aspettano un raffreddamento della congiuntura, rispetto a quelli che puntano sull'evoluzione opposta.

Andando nei dettagli, il 47,7% degli interrogati pronostica un peggioramento della situazione congiunturale nei prossimi sei mesi, il 9,1% un miglioramento, mentre il 43,2% è convinto che non vi saranno cambiamenti (valori che determinano poi l'indice complessivo: 9,1 meno 47,7 = -38,6). Rispetto a luglio sono aumentati i pessimisti (+3,5 punti), mentre sono diminuiti sia gli ottimisti (-2,5 punti) sia coloro che puntano sullo status quo (-1,0 punti).

La sfiducia per il futuro elvetico si accompagna a un'analisi ugualmente fosca per l'Eurozona (-46,5 punti) e gli Stati Uniti (-47,7). Anche per la Cina (-43,2: mai il valore è stato così basso) le prospettive appaiono ora decisamente più negative, dovute a un crollo netto nello spazio di un mese (-62,3 punti). Peggiorato, nel confronto mensile, è anche il giudizio sulla situazione congiunturale elvetica attuale, con un indice che rimane comunque positivo a 13,6 punti, però in flessione di 16,6 punti.

Particolarmente importanti sono i segnali per quanto riguarda il rincaro: l'inflazione in Svizzera è vista in aumento dal 22,7% del campione, mentre il 43,2% si aspetta un calo e il 34,1% stabilità. tassi d'interesse sono attesi in crescita nel corto termine (59,4%) e anche sul lungo periodo il 38,1% ipotizza una progressione: più consistente è comunque la quota di chi non scorge mutamenti (45,2%) e una minoranza del 16,7% mette in conto una contrazione.

Il 31,0% degli interrogati (-7,1 punti rispetto a luglio) prevede inoltre un incremento dell'indice di borsa elvetico SMI nei prossimi sei mesi, il 38,1% punta su valori stabili e il 31,0% su una flessione. Sul fronte valutario, il 31,0% si aspetta un rafforzamento del franco rispetto all'euro, il 31,0% un indebolimento e il 38,1% ritiene che non vi saranno cambiamenti nel corso. Riguardo alla disoccupazione il 42,9% vede una crescita dei senza lavoro, il 52,4% una stagnazione e il 4,8% un calo.

Al sondaggio, effettuato fra il 17 e il 24 agosto, hanno partecipato 44 analisti.

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COMMENTI
 

Don Quijote 1 anno fa su tio
Gli analisti finanziari fanno parte di quella categoria di professioni utili solo per creare posti di lavoro finanziati da chi produce valore reale. Sarebbe meglio lasciarli a casa stipendiati e con la bocca chiusa.

Ciulindo.47 1 anno fa su tio
Il metodo applicato dagli “esperti analisti finanziari” che pronosticano l’andamento dell’economia sulla base di un sondaggio è di una trivialità disarmante. Il loro metodo ricorda vagamente l’arte divinatoria praticata da àuguri ed àuspici dell’antica Roma ed Etruria per prevedere eventi futuri osservando il volo degli uccelli. Siamo nel 2023. Le leggi del Capitale sono conosciute da oltre 150 anni e finora hanno sempre confutato le previsioni degli “esperti” omologati dal sistema che pur tuttavia preferiscono brancolare nel buio ma solo perché il vangelo dell’economia politica crede, vuole e predica l’assurda crescita infinita.

Ciulindo.47 1 anno fa su tio
Risposta a Ciulindo.47
Una precisazione: ...Siamo nel 2023. Le ferree leggi del Valore sono conosciute da oltre 150 anni...

97Heine.ken 1 anno fa su tio
Qua si vogliono applicare regole e soluzioni vecchie 100 anni, figlie di antiche crisi finanziarie senza tenere in considerazione che l'economia e la società cambiano alla velocità della luce. Purtroppo quando sento parlare esperti vedo davanti a me sempre vecchi signori di 70 anni...

Celamen Tarvipia 1 anno fa su tio
Dato che l'economia globale ma anche locale è comunque basata sulle risorse che la Terra ci può dare, e che, ma forse è una corbelleria, non è che l'attuale modo di affrontarla è destinato a fallire? Non è che è un po' tutta una finzione che nasconde la realtà sotto il tappeto e che le generazioni future si troveranno tanta emme da sistemare? Non è che potrebbe essere utile già oggi invertire la tendenza al consumismo sfrenato e approcciarsi nel proprio quotidiano attuando una decrescita dei consumi e scambi commerciali alternativi e veramente sostenibili? Oppure chissene delle generazioni future, lasciamo fare politici ed economisti e viviamo come inetti primati involuti? Chiedo per un amico.

Voilà 1 anno fa su tio
Quand'è che gli economisti ne hanno azzeccata una?

Don Quijote 1 anno fa su tio
Risposta a Voilà
Azzeccano ogni tanto, la frequenza dipende dal metodo analitico usato, le due facce di una moneta o le sei di un dado.

Gus 1 anno fa su tio
Cioè rimpiangiamo i ministri liberali!

Gus 1 anno fa su tio
Ormai abbiamo ministri dell'economia non all'altezza. Rimpiangiamo Delamuraz e Couchepin
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