La sfiducia per il futuro dell'economia svizzera si accompagna a un'analisi ugualmente fosca per l'Eurozona
BERNA - La fiducia degli analisti finanziari riguardo al futuro dell'economia svizzera peggiora ulteriormente: è l'indicazione che emerge dall'indice sulle prospettive economiche calcolato da Credit Suisse (CS) e da CFA Society Switzerland sulla base di un sondaggio fra gli esperti.
L'indicatore principale si è attestato in agosto a -38,6 punti, emerge dalle informazioni diffuse oggi. Rispetto al mese prima il dato è ancora peggiorato (-6,0 punti) e rimangono così molto più numerosi gli specialisti che si aspettano un raffreddamento della congiuntura, rispetto a quelli che puntano sull'evoluzione opposta.
Andando nei dettagli, il 47,7% degli interrogati pronostica un peggioramento della situazione congiunturale nei prossimi sei mesi, il 9,1% un miglioramento, mentre il 43,2% è convinto che non vi saranno cambiamenti (valori che determinano poi l'indice complessivo: 9,1 meno 47,7 = -38,6). Rispetto a luglio sono aumentati i pessimisti (+3,5 punti), mentre sono diminuiti sia gli ottimisti (-2,5 punti) sia coloro che puntano sullo status quo (-1,0 punti).
La sfiducia per il futuro elvetico si accompagna a un'analisi ugualmente fosca per l'Eurozona (-46,5 punti) e gli Stati Uniti (-47,7). Anche per la Cina (-43,2: mai il valore è stato così basso) le prospettive appaiono ora decisamente più negative, dovute a un crollo netto nello spazio di un mese (-62,3 punti). Peggiorato, nel confronto mensile, è anche il giudizio sulla situazione congiunturale elvetica attuale, con un indice che rimane comunque positivo a 13,6 punti, però in flessione di 16,6 punti.
Particolarmente importanti sono i segnali per quanto riguarda il rincaro: l'inflazione in Svizzera è vista in aumento dal 22,7% del campione, mentre il 43,2% si aspetta un calo e il 34,1% stabilità. tassi d'interesse sono attesi in crescita nel corto termine (59,4%) e anche sul lungo periodo il 38,1% ipotizza una progressione: più consistente è comunque la quota di chi non scorge mutamenti (45,2%) e una minoranza del 16,7% mette in conto una contrazione.
Il 31,0% degli interrogati (-7,1 punti rispetto a luglio) prevede inoltre un incremento dell'indice di borsa elvetico SMI nei prossimi sei mesi, il 38,1% punta su valori stabili e il 31,0% su una flessione. Sul fronte valutario, il 31,0% si aspetta un rafforzamento del franco rispetto all'euro, il 31,0% un indebolimento e il 38,1% ritiene che non vi saranno cambiamenti nel corso. Riguardo alla disoccupazione il 42,9% vede una crescita dei senza lavoro, il 52,4% una stagnazione e il 4,8% un calo.
Al sondaggio, effettuato fra il 17 e il 24 agosto, hanno partecipato 44 analisti.