Al tennista italiano è stata rilevata una quantità infinitesimale di Clostebol in occasione del torneo di Indian Wells.
Il 23enne è stato però scagionato e potrà prendere parte agli US Open.
INDIAN WELLS - Jannik Sinner ha rischiato grosso. Il tennista italiano è infatti risultato positivo a uno steroide - ovvero il Clostebol - una sostanza vietata trovata nelle sue urine in quantità inferiore a un miliardesimo di grammo, in occasione del Masters 1000 di Indian Wells (6-17 marzo).
Il 23enne è però stato scagionato dall'ITIA - l'agenzia per l'integrità del tennis internazionale - per aver assunto la sostanza involontariamente. Dopo una lunga e dettagliata indagine è stata infatti appurata l'innocenza dell'azzurro, poiché è stato massaggiato e in seguito contaminato dal suo fisioterapista, che aveva utilizzato un prodotto contenente la sostanza proibita per curarsi un taglio a un dito. In questo contesto Sinner - che potrà prendere parte agli US open - ha accettato di perdere 400 punti per la classifica Atp, così come il montepremi di 300'000 euro per negligenza.