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MOTOGPNon c'è pace per Marquez: problemi alla vista per lo spagnolo

09.11.21 - 12:12
Il 28enne non prenderà parte al GP di Valencia a causa di una diplopia e di una paralisi del quarto nervo ottico destro.
Reuters, archivio
Non c'è pace per Marquez: problemi alla vista per lo spagnolo
Il 28enne non prenderà parte al GP di Valencia a causa di una diplopia e di una paralisi del quarto nervo ottico destro.
«È stato scelto un trattamento conservativo con aggiornamenti periodici per seguire l’evoluzione clinica».
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CERVERA - Il calvario di Marc Marquez sembra non finire mai e dopo aver saltato il Gran Premio dell’Algarve, il campione spagnolo sarà costretto a guardare alla televisione anche l'ultimo appuntamento stagionale di MotoGP a Valencia.

Le due corse vinte consecutivamente prima del GP del Portogallo - ovvero ad Austin e a Misano - facevano ben sperare, ma la situazione è precipitata negli ultimi dieci giorni a causa dell’incidente avvenuto durante un allenamento in motocross.

Il primo comunicato emesso dalla Honda parlava di una commozione cerebrale con uno stop precauzionale, anche se la reale condizione fisica del pilota era rimasta un mistero. Nella giornata odierna è invece arrivata la conferma che salterà anche l'ultima gara dell'anno e il quadro clinico non sembra molto confortante. Marquez soffre infatti di diplopia, un disturbo della vista che porta a vedere due immagini di un singolo oggetto.

«Gli esami medici effettuati su Marc Marquez hanno confermato che il pilota soffre di diplopia e hanno evidenziato una paralisi del quarto nervo destro con coinvolgimento del muscolo superiore obliquo», ha dichiarato a "motorsport" il Dottor Sanchez Dalmau. «È stato scelto un trattamento conservativo con aggiornamenti periodici per seguire l’evoluzione clinica. Questo quarto nervo destro è lo stesso già lesionato nel 2011».

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COMMENTI
 

matthias87 3 anni fa su tio
non puoi continuare a cadere e cavartela sempre! talento si ma con la testa non c'e!

Don Quijote 3 anni fa su tio
Risposta a matthias87
Forse è andata meglio a piloti come Hayden, Schumacher, Ayrton Senna, Jules Bianchi, Lauda, Regazzoni, Dean Berta, Jason Dupasquier, Luis Salom, Marco Simoncelli, hoya Tomizawa, Daijiro Kato, Noboyuki Wakai, Renzo Pasolini, Jarno Saarinen e almeno altri 40 se andiamo indietro con gli anni. Questo sport è pericoloso, a determinare la disgrazia non è tanto il numero di cadute ma piuttosto la circostanza e la sfortuna, cadere vicino a una via di fuga non comporta lo stesso rischio che cadere in un punto vicino alle barriere o nelle vicinanze di un oggetto particolarmente pericoloso.
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