La Ferrari prova, la Mercedes sogna, la Red Bull domina
Cinque weekend, quattro gran premi.
SPIELBERG - Dal 1. al 30 luglio la F1 farà gli straordinari: sono infatti in programma quattro gran premi e una sprint race.
Si viaggia in Europa, si va a correre in circuiti che hanno una storia: Austria, Gran Bretagna, Ungheria e Belgio. Piste vere, pubblico che non ha bisogno di ruote panoramiche per andare a vedere la gara.
Quando è stato varato il calendario 2023 ci si aspettava un luglio caldissimo e probabilmente decisivo per le sorti del campionato. Nessuno aveva fatto i conti con lo strapotere della Red Bull e soprattutto di Max Verstappen. Dopo otto appuntamenti il Mondiale è infatti praticamente già deciso e la domanda che ci accompagna nel mese più ricco (di prove) dell’anno è ormai una sola: la Red Bull riuscirà a vincere tutte le gare dopo aver toccato quota 100 in Canada? Gli avversari hanno dato qualche segnale di ripresa, ma obiettivamente, in assenza di problemi di affidabilità o di qualche errore da parte di sua perfezione Verstappen, appare improbabile che in una giornata normale qualcuno tra Mercedes, Aston Martin e Ferrari possa battere una delle auto da corsa meglio riuscite di quel genio di Adrian Newey. La battaglia vera dovrebbe essere quella per il secondo posto tra i costruttori, tenendo bene a mente una frase di Enzo Ferrari: “Il secondo è il primo dei perdenti”. Una volta a Maranello ci si arrabbiava e non poco per un piazzamento, oggi lo si indica come traguardo per giudicare soddisfacente una stagione. È un po’ poco, ma oggi è questo che passa il convento. Inutile illudersi, non siamo a Le Mans…
Già in Austria in questo weekend (e più ancora a Silverstone la prossima settimana) capiremo se il miglioramento della Sf-23 è stato frutto solo alla configurazione della pista di Montreal o se sotto c’è davvero qualcosa. Due circuiti diversi, ma molto diversi da quello semi permanente canadese, ci racconteranno la verità sulla Ferrari e sulle possibilità di battere almeno Mercedes e Red Bull. Ma a Maranello non dovranno lavorare solo sull’auto e sui rinforzi da portare in squadra: dovranno aiutare Leclerc a raggiungere quello spessore caratteriale tipico dei grandi campioni. Charles ha un super talento, ma deve imparare a farsi rispettare dai suoi ingegneri. Anche in Formula 1 i “no” aiutano a crescere. Una squadra e una vettura. Charles deve fare il salto di qualità. Diventare un pilota che trascina, non restare un pilota che si lascia guidare alla cieca. Si sta giocando il futuro.