È quanto emerge da un sondaggio condotto dall'Associazione svizzera dei professionisti del settore.
In tutto sono stati citati 577 episodi, di cui 400 tra le donne e 177 tra gli uomini, avvenuti negli ultimi due anni.
BERNA - Quattro artisti di scena su cinque affermano di essere stati vittima di abusi di potere e soprattutto molestie sessuali - verbali e fisiche - negli ultimi due anni. L'Associazione svizzera dei professionisti del teatro, del cinema e della televisione (SBKV) reagisce adottando una serie di misure.
Stando a un sondaggio cui hanno partecipato 331 dei 1'160 membri della SBKV, il 79% degli interrogati ha detto di essere stato confrontato con molestie sessuali nei 24 mesi precedenti. Complessivamente sono stati citati 577 episodi, di cui 400 tra le donne e 177 tra gli uomini, si legge in un comunicato della SBKV diffuso oggi.
I soprusi più frequenti sono le molestie verbali (53%), seguite da quelle fisiche (22%) come i contatti corporei "casuali". Tre volte è stato riferito di stupri. Gli autori erano uno o più uomini nell'81% dei casi. Il 79% delle vittime afferma comunque di non aver riportato conseguenze negative in seguito agli abusi.
Il 62% dei partecipanti al sondaggio proviene dal settore della recitazione, il 17% dal canto, l'8% dalla danza e il 13% da altri ambiti. I più colpiti sono gli artisti di età compresa tra i 30 e i 49 anni; seguono i 49-65enni (21%), i 18-29enni (17%) e gli ultra 65enni (5%).
Se si considera che al sondaggio ha partecipato appena un terzo dei membri, ci si può immaginare la cifra sommersa e la grande sofferenza, afferma la direttrice della SBKV Salva Leutenegger nella nota. A suo avviso gli autori degli abusi si trovano in gran parte in posizioni di potere e spesso sono considerati "geni creativi che si possono permettere di tutto".
Dopo i "spaventosi" risultati del sondaggio l'associazione vuole affrontare il problema con svariate misure. Da un lato crea una piattaforma web anonima di segnalazione (almeno per ora solo in tedesco) su cui si possono fare avanti le vittime. La campagna "Giù le mani" è volta a rendere nota la piattaforma nelle scuole di teatro, nei guardaroba o ai casting.
Inoltre un'agenzia è stata incaricata di condurre ricerche per «fare luce in questo angolo buio del settore». Nei prossimi mesi saranno approfondite storie e voci e chiariti i fatti. L'associazione prevede anche di organizzare workshop per i propri membri, in cui questi ultimi possono imparare come evitare simili situazioni e come difendersi giuridicamente.
La SBKV spera inoltre che le case, le agenzie e le società di produzione facciano loro stesse ordine al proprio interno «prima dover pagare un caro prezzo». La campagna #Metoo a Hollywood ha dimostrato che un solo episodio reso pubblico può portare alla rovina d'intere società e istituzioni prestigiose.