In un'intervista esclusiva, Abdul Qahar Balkhi parla della fuga dall'Afghanistan.
L'alto funzionario talebano spiega come la milizia voglia trattare con donne e oppositori e come i talebani vedono il futuro del Paese.
ZURIGO / KABUL - Tornati al potere a Kabul, i talebani sostengono di essere cambiati. Dopo anni di applicazione della sharia, improvvisamente dicono di voler governare in modo amichevole e moderato. Gli esperti dubitano. Sono vuote promesse quelle dei fondamentalisti?
Abdul Qahar Balkhi, uno dei più alti funzionari dei talebani, ha accettato di rispondere alle domande poste dalla "SonntagsBlick". Si tratta di una prima per un media europeo.
Il funzionario sostiene che il popolo afghano non abbia nulla da temere dai talebani: questi ultimi hanno decretato un'amnistia generale per tutti coloro che hanno collaborato con i paesi occidentali e per gli oppositori del regime islamista.
Secondo Balkhi, se le persone fuggono non è per paura o per le minacce nei loro confronti, ma per le false promesse di prosperità economica dell'Occidente.
Sul quotidiano di lingua tedesca, il leader talebano sostiene inoltre che i diritti delle donne sono tutelati dalla legge islamica. Ciò include il diritto al lavoro e all'istruzione, a condizione che le donne lavorino con abiti islamici appropriati, vale a dire burqa, hijab o niqab.
Relazioni diplomatiche - Infine, Abdul Qahar Balkhi auspica la possibilità di intrattenere relazioni diplomatiche con la comunità internazionale: «Chiediamo ai Paesi del mondo - inclusa la Svizzera - di riconoscere il diritto del popolo afghano all'autodeterminazione e di mantenere buone relazioni diplomatiche, economiche e umane con l'Afghanistan».