Burro, zucchero, formaggio, uova, pane... riempire il carrello allo stesso modo di un anno fa? Molto più caro
ZURIGO - Riempire il carrello si è fatto molto più costoso: burro, zucchero, margarina, grassi e oli alimentari costano fino al 20% in più rispetto a 12 mesi fa. I prezzi di latte, formaggio, uova, pane, farina, cereali e frutta, verdura, patate e funghi sono aumentati invece del 7-9%.
È quanto ha reso noto questa mattina Comparis, aggiornando il suo indice dei prezzi al consumo, secondo cui i prezzi dei beni di uso quotidiano sono cresciuti del 3,5% rispetto un anno fa. In particolare, «i prezzi degli alimenti hanno subito un netto rialzo», si può leggere nella nota.
Rispetto a febbraio 2023, i prezzi nel paniere svizzero di Comparis sono saliti dello 0,5. «I costi elevati di energia, mangimi e fertilizzanti e lo scarso raccolto fanno lievitare i prezzi dei generi alimentari. È difficile immaginare un’inversione di tendenza a breve termine», afferma a riguardo Dirk Renkert, esperto Comparis in finanze.
Non solo beni alimentari, comunque. A marzo 2023 molti prodotti hanno subito un rincaro. I prezzi del trasporto aereo sono aumentati del 9,8% (febbraio: +28,8%). A questo si aggiungono i fattori stagionali, che hanno fatto lievitare i prezzi delle vacanze per il secondo mese consecutivo. «Dall’analisi dei prezzi continua a emergere una tendenza al rialzo», afferma Renkert. Tra i primi cinque prodotti che più di tutti hanno subito un rincaro figurano anche l’abbigliamento maschile e femminile (+5%).
Prodotti meno cari
In controtendenza invece i prezzi del carburante, che rispetto a marzo 2022 sono diminuiti del 7,4%. Al secondo posto tra i beni e servizi i cui prezzi sono diminuiti maggiormente troviamo le altre prestazioni mediche, con un calo del 3,6% rispetto a marzo 2022. «A determinare il continuo aumento dei premi di cassa malati è soprattutto la quantità di prestazioni sanitarie assicurate – e non i prezzi», dichiara Renkert.
Sono diminuiti ulteriormente anche i prezzi di telecomunicazioni (-3,4%), farmaci (-2,4%) e apparecchi non elettrici per la cura del corpo (-2,3%).
Ticino meno toccato (ma di poco)
Analizzando i dati per regione linguistica, emerge che la Svizzera tedesca e la Svizzera romancia hanno registrato il rincaro più elevato su base annua, con un aumento del 3,6%. A marzo il livello dei prezzi è salito dello 0,5%.
Il rincaro più basso rispetto allo scorso anno è stato percepito nella Svizzera italiana (+3,3%). Rispetto al mese precedente, a marzo il costo della vita è aumentato dello 0,4%.
Guardando oltre confine si nota che il rincaro in Svizzera su base annua è più contenuto rispetto all’eurozona. Secondo Eurostat, l’ufficio di statistica dell’Unione Europea, negli ultimi 12 mesi i prezzi nella zona euro sono cresciuti del 6,9% (intera UE: +9,9%). A marzo il tasso di inflazione era pari allo 0,9% (intera UE: 0,8%).
Indice dei prezzi al consumo di Comparis
L’indice dei prezzi al consumo di Comparis, pubblicato in collaborazione con il Centro di ricerca congiunturale (KOF) del Politecnico federale di Zurigo (ETH), misura l’inflazione percepita dai consumatori. Per il calcolo viene considerato esclusivamente l’andamento dei prezzi dei beni consumati regolarmente dalla popolazione, come generi alimentari, medicamenti o vestiti, rimuovendo gli affitti e altri beni durevoli.