«Tariffe troppo basse» affermano
BERNA - Le associazioni che offrono assistenza e cure a domicilio in ambito pediatrico hanno deciso di rescindere l'accordo con l'assicurazione invalidità (AI) entro la fine dell'anno. I fornitori di queste prestazioni ritengono le tariffe attualmente in vigore troppo basse.
«L'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) intende abbassare ulteriormente la tariffa AI a favore dei bambini gravemente malati, anche se già oggi il forfait non è sufficiente a coprire i costi», fa sapere in un comunicato diffuso oggi l'associazione delle organizzazioni private di cura a domicilio. Della stessa opinione anche Spitex Svizzera.
«Ne va dell'esistenza di queste organizzazioni a livello pediatrico, che si occupano di circa 2'600 bambini», fanno sapere. La maggior parte di loro dipende appunto fortemente dalle prestazioni elargite dall'AI a causa di infermità congenite. Questi servizi consentono ai pazienti di vivere e di essere assistiti a casa vicino ai loro cari e nel loro ambiente familiare.
Poiché la tariffa rimborsata dall'AI non copre interamente i costi, le organizzazioni di assistenza e cura a domicilio pediatrica dipendono dai contributi dei Cantoni e da donazioni. Dato che l'AI è obbligata per legge a rimborsare i costi di cura, i Cantoni o i loro Comuni non sono più disposti a cofinanziare i casi di assistenza domiciliare pediatrica.
I fornitori di queste prestazioni auspicano ora che le trattative possano riprendere il prima possibile, con l'obiettivo di raggiungere una tariffa che ricopra i costi entro il 1° gennaio 2024. Oltre al forfait AI, l'accordo prevede anche tariffe per l'assicurazione contro gli infortuni e l'assicurazione militare. Per tutte e tre le assicurazioni sociali sono previste rinegoziazioni.