Parti per risparmiare, ma i trattamenti successivi ti costano una fortuna. Il turismo della chirurgia sta diventando un problema crescente
ZURIGO - La donna vittima di un chirurgo macellaio in Turchia ne è solo un esempio. Medici e cliniche sono concordi nel mettere in guardia dal turismo medico.
«Attualmente operiamo diverse decine di pazienti ogni anno dopo risultati scadenti. Molti finiscono dal medico di famiglia o al pronto soccorso subito dopo il soggiorno all’estero. Riceveranno quindi un trattamento d'urgenza a spese della cassa malati», afferma lo specialista Jürg Häcki al portale 20 Minuten. Anche il chirurgo estetico Volker Wedler parla di un «grosso problema»: «Il turismo medico esiste da oltre 25 anni e negli ultimi dieci non solo è aumentato, ma è anche peggiorato». Insomma, la concorrenza aumenta, gli standard diminuiscono.
Ecco perché le operazioni all'estero sono in forte espansione
Il più grande incentivo per sottoporsi ad interventi di chirurgia estetica all’estero è il prezzo. Ma se qualcosa va storto, paradossalmente il risparmio si azzera, anzi... «I costi finiscono per essere molto più alti che se avessero deciso fin dall'inizio di sottoporsi a un'operazione in Svizzera», spiega Häcki.
Wedler è infastidito da questa tendenza: «All'inizio la gente guarda solo al prezzo o a come si presenta l'offerente sui social media, ma alla fine dobbiamo intervenire una seconda volta, e a prezzi svizzeri».
I rischi
Secondo gli esperti, sono diversi i fattori che rendono pericoloso un intervento chirurgico all’estero. Si comincia dalla lingua: «I problemi di comunicazione comportano la possibilità che il risultato desiderato non venga raggiunto. I rischi per la salute di un’operazione all’estero, come ad esempio un'eccessiva anestesia, spesso non vengono presi nemmeno in considerazione», afferma Häcki.
Wedler snocciola altri fattori di rischio: «Altrove non è difficile entrare in contatto con germi che favoriscono le infezioni». Se i problemi dovessero sorgere più avanti, raggiungere il chirurgo che ha operato sarebbe difficile o comunque costoso. L’assistenza postoperatoria è altrettanto importante e non deve essere sottovalutata».
Un mercato inondato
Secondo Häcki il mercato estero è poco trasparente, tra nuove offerte che si aggiungono continuamente, ed altre che non esistono più da un giorno all'altro. Le roccaforti sono in Turchia e in cliniche nell'est Europa. «Per molti la strategia è quella di chiudere non appena si moltiplicano le recensioni negative per poi riaprire con un nuovo nome».
Quel che è stato in passato quindi sparisce. «Resta il vuoto su cosa sia stato fatto durante l'intervento e quali impianti siano stati inseriti». Häcki vede solo una soluzione: «Consigliamo a tutti di scegliere un medico affidabile in Svizzera».