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SVIZZERA«La politica estera svizzera è una vergogna. Cassis dovrebbe dimettersi»

25.07.24 - 19:56
L'ex numero tre del DFAE Georges Martin critica l'agire della Confederazione soprattutto in relazione all'Ucraina e alla neutralità.
keystone-sda.ch / STF (SARAH YENESEL)
Fonte ats
«La politica estera svizzera è una vergogna. Cassis dovrebbe dimettersi»
L'ex numero tre del DFAE Georges Martin critica l'agire della Confederazione soprattutto in relazione all'Ucraina e alla neutralità.

BERNA - La politica estera svizzera in relazione all'Ucraina e alla neutralità è «una vergogna», il consigliere federale Ignazio Cassis dovrebbe rassegnare le dimissioni: a dirlo è l'ex numero tre del Dipartimento federale degli affari esteri, Georges Martin, che da acceso fautore dello Spazio economico europeo (SEE) si è trasformato in un oppositore dell'Unione europea, un organismo a suo avviso incamminatosi su un percorso di guerra. «Rimanere semplicemente in silenzio ora non è un'opzione per me, mi considero una sorta di testimone», afferma in un'intervista pubblicata oggi dalla Weltwoche l'ex diplomatico che quest'anno ha pubblicato un'autobiografia, "Une vie au service de mon pays" (Una vita al servizio del mio paese).

Gli inizi - Cresciuto nel Vallese cattolico ("mi sentivo come un prigioniero"), Martin ha studiato scienze politiche a Losanna. «Durante gli studi mi vedevo come un rivoluzionario, mi sono divertito molto all'università, ma poi la serietà della vita mi ha chiamato: non si può vivere di rivoluzione. Dopo la laurea, ho dovuto trovare un lavoro».

L'attentato a Bali - Entrato al DFAE, ha fatto carriera ed è diventato ambasciatore. «Non dimenticherò mai l'attentato del 2002 a Bali, allora gli islamisti uccisero oltre 200 persone: poco prima avevo assunto l'incarico di ambasciatore in Indonesia», spiega. «Due anni dopo, nel dicembre 2004, è seguito lo tsunami, che ha ucciso innumerevoli persone. È stato un periodo molto intenso. La Svizzera ha fatto molto per aiutare le vittime, l'intera vicenda è stata una tragedia».

Mandela - In Sudafrica ha incontrato Nelson Mandela, pochi mesi dopo il suo rilascio dal carcere.«"Mandela è stata la persona che mi ha colpito di più. Ho potuto parlare con lui per mezz'ora dopo la sua liberazione, nel febbraio 1990, quando aveva già più di settant'anni. Ho paragonato il tutto alla storia della resurrezione di Gesù a Pasqua. Stringere la mano di Mandela, avere un contatto fisico con lui e sentirlo parlare è stato affascinante. Mandela è un'icona, una persona straordinaria nella storia dell'umanità». Nel 1990 Mandela visitò come primo paese la Svizzera, anche grazie all'allora ministro degli esteri René Felber. «Mi è piaciuto lavorare con Felber, per me incarnava l'umanesimo unito a forti convinzioni. Era determinato a metterle in pratica». Come Felber, anche Martin era convinto della necessità di aderire allo Spazio economico europeo.

Questione Ue - «Per molto tempo ho visto l'Ue come una sorta di macchina della pace: nel frattempo, l'Ue è sul piede di guerra, basta guardare l'Ucraina, non posso accettarlo», argomenta il 74enne. «A lungo sono stato favorevole all'adesione all'Unione europea, oggi sono un convinto oppositore. Sono favorevole ad accordi tecnici affinché le aziende svizzere non debbano subire svantaggi nell'Ue: dal punto di vista politico l'Ue non deve invece interferire con la Svizzera». «Con il nuovo accordo quadro 2.0 si varca un limite, si va ben oltre», sostiene l'esperto che è stato vicesegretario di stato sotto il consigliere federale Didier Burkhalter, terza carica più importante nel DFAE. «La Svizzera dovrebbe adottare "dinamicamente" il diritto dell'Ue. Sono convinto che gli elettori non lo accetteranno e anche i politici dovrebbero rendersene conto. I cittadini svizzeri non sono stupidi. L'Ue è in declino: non vale più la pena di far parte di Bruxelles».

Deficit democratico - «L'Ue presenta un grave deficit democratico. Malgrado ciò molte persone sono ancora entusiaste di Bruxelles. All'interno dell'élite politico-mediatica, l'opinione è cambiata a favore dell'Ue: si ritiene che Bruxelles, insieme alla Nato, possa garantire la nostra sicurezza. Ma la politica estera dell'Ue è bellicosa, è guidata da persone come Charles Michel, il presidente del Consiglio europeo, e come la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Quest'ultima ha ottenuto il suo posto solo grazie a Washington e al presidente francese Emmanuel Macron. Non dobbiamo avvicinarci all'Ue in nessun caso: se lo facciamo, ci avviamo verso la guerra. Sono convinto che i cittadini non lo vogliano».

La Nato - Però - ribatte il giornalista della Weltwoche - di recente anche l'ex consigliera federale Micheline Calmy-Rey, socialista, ha detto che la Svizzera dovrebbe riflettere a un'adesione all'Ue e alla Nato. «Calmy-Rey ha fatto molto per la pace: i negoziati e la vera diplomazia sono sempre stati al centro del suo lavoro», risponde l'ex funzionario andato in pensione nel 2017. «Il fatto che ora parli della possibilità di aderire alla Nato mi lascia sbalordito. Non riesco a capire, soprattutto per la sua formazione socialdemocratica. Durante la guerra fredda, la borghesia accusava il PS e i compagni di fare causa comune con Mosca. Venivano dipinti come utili idioti dei comunisti. Oggi, nei partiti di sinistra come il PS e i Verdi prevale una vera e propria russofobia. Hanno dichiarato guerra alla Russia, la più forte potenza nucleare del mondo, ma non ci dicono come intendono sconfiggere questa potenza».

«L'Europa è morta» - «L'Europa non esiste più, politicamente, il continente è morto», insiste Martin. «In termini politici, l'Ue sta semplicemente agendo come un burattino degli Stati Uniti. Al più tardi dal 2014, quando è iniziata la guerra in Ucraina, l'Europa si è mossa nella direzione completamente sbagliata. Ciò che sta accadendo ora non serve gli interessi dell'Europa. Mancano i leader: l'Europa non ha un numero di telefono, ha detto Henry Kissinger, aveva ragione. Nel mondo della diplomazia, nessuno prende sul serio l'Ue».

«La politica estera svizzera è una vergogna» - I toni nei confronti della Russia si sono inaspriti però anche in Svizzera: Ignazio Cassis ha deciso di non invitare la Russia alla conferenza del Bürgenstock (NW) e secondo Martin ha violato la costituzione.«So che alcuni dipendenti di alto rango del DFAE la vedono allo stesso modo, altri non li riconosco più. Molti dei miei colleghi hanno dedicato tutta la loro vita alla pace: ora stanno in silenzio. Peggio ancora, quelli che parlano si sono trasformati in sostenitori della guerra, stanno tradendo la loro professione. Con il pretesto che la Svizzera deve adattarsi alle nuove circostanze, stanno abbandonando la nostra neutralità». «La politica estera svizzera in relazione all'Ucraina e alla Conferenza di Bürgenstock è una vergogna», sostiene l'ex ambasciatore. «Cassis sarebbe obbligato a mantenere alta la neutralità, questo è il mandato costituzionale: ma il ministro degli esteri non la tiene in considerazione. La situazione è grave, c'è un grande fermento tra la base e i pianti alti del DFAE».

«Dovrebbe dimettersi» - Cassis avrebbe dovuto dimettersi? «In un paese normale, Cassis avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni già da tempo», afferma lo specialista. «Mette a rischio la sicurezza della Svizzera: ci troviamo sotto il fuoco incrociato di altri paesi. E non dobbiamo dimenticare: il pericolo di una guerra nucleare in Ucraina è enorme. Questo rende le prese di posizione unilaterali ancora più pericolose. La Svizzera dovrebbe invece contribuire con urgenza alla de-escalation».

«Non siamo più neutrali» - E perché il ministro degli esteri elvetico penderebbe da una parte? «Cassis è in un bunker, vive in una bolla. L'intera faccenda è quasi paranoica. Lui ascolta solo una ristretta cerchia di consiglieri, ignora ciò che non vuole sentire. Il suo segretario generale Markus Seiler, ex capo dei servizi segreti, svolge un ruolo centrale. Cassis sta perdendo il contatto con la realtà. Solo così si può capire il fallimento della Conferenza di Bürgenstock: non avrebbe mai dovuto essere organizzata in tale forma». «Avevamo una politica estera attiva e neutrale, eravamo rispettati all'estero», si rammarica l'ex alto funzionario. «Da quando Cassis è arrivato nel 2017 non è più così. All'estero la gente non prende più sul serio la Svizzera: non si sa più cosa rappresenta la Confederazione, è diventata imprevedibile, il Consiglio federale ha svenduto la neutralità. Se si viene percepiti dai piccoli paesi come non neutrali, non è poi così grave, ma ora abbiamo un problema reale: grandi potenze come gli Stati Uniti e la Russia non ci vedono più come neutrali», conclude Martin.

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COMMENTI
 

Nola 1 mese fa su tio
Purtroppo Cassis e' stato rimesso in una posizione di potere. E' stato molto abile a creare delle collaborazioni di parte in nome della pace - sanzioni alla Russia, per esempio. Mai pero' si e' espresso per delle sanzioni ad Israele, o qualsiasi altro Paese dove i diritti di base non sono rispettati; ne si e' espresso per l'aiuto umanitario ai civili di Gaza. Cassis ha sempre fatto silenzio, o se ha parlato, ha parlato molto sottovoce. E' questo che lascia basiti. Per questi motivi Cassis non e' all'altezza di rappresentare la Svizzera come la nazione che dovrebbe invece creare uno spazio neutrale per dei colloqui di pace - colloqui veri, mediazioni. La Svizzera avrebbe potuto difendersi in questo ruolo neutrale, e sarebbe stato un ruolo a beneficio dell'Europa, tra l'Oriente e l'Occidente. Invece, grazie a Cassis, questo ruolo la Svizzera la proprio frantumato. Cassis dovrebbe prenderne atto e dimettersi.

Nina 1 mese fa su tio
woow , sopra , 500 lettori hanno messo 👍 ,...dunque , malcontento generale !

Marco2023 1 mese fa su tio
be l' han votato...che se lo " tengano"...

TheQueen 1 mese fa su tio
Che bello vedere la caccia alle streghe contro Cassis, però quando si parla di personaggi infimi di altri schieramenti nessuno proclama la gogna mediatica pubblica. Eppure il CF è formato da più di una persona…che ipocriti

tbq 1 mese fa su tio
Risposta a TheQueen
Hai ragione. Un altro che la gogna la meriterebbe è ad esempio il neo-eletto Beat Jans, che pochi giorni fa ha orwellianamente dichiarato che stringere accordi capestro con l'UE rafforza la sovranità svizzera, e altre idiozie del genere. Come dire che "la libertà è schiavitù", per citare il SocIng di 1984. Personaggio che effettivamente s'è dimostrato infimo, che non dico dovrebbe dimettersi, ma manco doveva arrivare in CF.

francox 1 mese fa su tio
La neutralità non può essere "mantenuta alta", o c'è o non c'è. E ora non c'è più, cambiate i libri di scuola.

Nola 1 mese fa su tio
Risposta a francox
Non so i libri di scuola da cambiare, e' da cambiare per volonta' di popolo, se qualcosa deve cambiare. Si faccia un referendum.

Zeno 1 mese fa su tio
Non solo Cassis ma anche tutte le Befane che NON rispettano la volonta del Popolo, una vera vergogna !!! sono solo calabraghe.

SSG 1 mese fa su tio
Risposta a Zeno
Tu che invece sei un duro e non una calabraghe, perché non ti metti a disposizione? ti vedrei bene a Berna invece che nascosto dietro a una tastiera...

AlfaAlfa 1 mese fa su tio
Solo Cassis?… direi che l’intero Consiglio Federale, l’intera giunta politica, è responsabile in maggiore o minore misura delle scelte di Governo, inclusa la Politica Estera.

SSG 1 mese fa su tio
Risposta a AlfaAlfa
Potresti anche aver ragione, in effetti nel blog vedo tanti aspiranti CF. Quelli che hanno una soluzione per tutto, i famosi tuttologi. Però al posto di mettersi a disposizione preferiscono stare nascosti dietro una tastiera a sparare sentenze senza magari conoscere minimamente il lavoro altrui.

Luca Argentero 1 mese fa su tio
Solo Cassis si dovrebbe dimettere? 😏

tbq 1 mese fa su tio
Risposta a Luca Argentero
No, anche altri.

Siebenäsch 1 mese fa su tio
Ok boomer

Gimmi 1 mese fa su tio
É il solito branco di pecore,che prima lo vota,e poi sono i primi che lo criticano.!!!

Gentlemen 1 mese fa su tio
Cassis ? un opportunista che ha sfruttato e che forse ancora sfrutta tutte le occasioni per il suo personale tornaconto. La Svizzera non ha bisogno di personaggi come lui. Chi lo ha proposto (PLR) e chi ha appoggiato la sua rielezione (UDC) ha sbagliato clamorosamente.

Nina 1 mese fa su tio
caro CF Cassis , quanti soldi é riuscito a sbloccare per la ricostruzione dell'Ucraina , ...e ( da ticinese ) ci ha dedicato lo stesso impegno e motivazione per sbloccare fondi per la ricostruzione della valle Maggia e Mesolcina ??

Pati 1 mese fa su tio
E pensare che eravamo orgogliosi di avere un ticinese ( si fa per dire ) a Berna Mi dissocio dalla sua pericolosa politica estera! Condivido ciò che Martin 👍 ha detto come la maggior parte degli svizzeri !

Crigmcgee 1 mese fa su tio
Risposta a Pati
Orgoglioso del Cassis anche no. Era meglio non avere un ticinese perché dopo di lui vedrà quanti anni passeranno prima di avere un altro rappresentante del nostro Cantone.

tbq 1 mese fa su tio
Risposta a Crigmcgee
Aveere un ticinese a Berna in effetti è assolutamente secondario rispetto all'obiettivo di avere politici che fanno gli interessi del proprio Paese ed adempiono al proprio mandato costituzionale. Ma buona parte di chi i Consiglieri Federali li elegge la pensa diversamente; prima di eleggere un ticinese hanno dovuto trovare qualcuno che di queste cose non si preoccupa, e che anzi va senza problemi contro la Costituzione e gli interessi nazionali.

Flet 1 mese fa su tio
Uelà! Si è svegliato! Complimenti! Gli USA usano l'EU per i loro comodi ma Bruxelles manco si accorge! Guerrafondai tutti!!

Crigmcgee 1 mese fa su tio
Cassis è una vergogna non avrebbero mai dovuto eleggerlo. Da quando è stato eletto ha fatto solamente disastri. Non rappresenta gli svizzeri e tantomeno i ticinesi. Pensare che poi dovremo anche pagargli la pensione da Consigliere Federale per aver svenduto la nostra neutralità (assieme a tutto il CF) mi fa venire la nausea.

Celoblu 1 mese fa su tio
Sono pienamente d’accordo con il Signor Martin: Cassis dovrebbe dimettersi, non rappresenta gli svizzeri e ha mandato a quel paese la Neutralità’, mi vergogno di essere rappresentata da un tipo del genere….

Braun30 1 mese fa su tio
La politica estera Svizzera sarebbe una vergogna se ci fossero funzionari che vogliono stare alla finestra a fare niente. Viene da domandarsi perché tutti gli esperti del "non intervento" si lamentano poi se un passante filma un incidente invece di fare qualcosa.

tbq 1 mese fa su tio
Risposta a Braun30
In effetti il predecessore di Cassis stando alla finestra senza fare nulla fece cessare la guerra nel Donbass e arrivò agli accordi di Minsk. Cassis, con le sue comparsate e il suo servilismo verso "i nostri pricipali partner commerciali", cosa ha ottenuto? Seriamente, a parte rovinare la nostra reputazione di mediatori imparziali in grado di aiutare la risoluzione dei conflitti, cos'ha ottenuto?

Braun30 1 mese fa su tio
Risposta a tbq
Ai più sembra sfuggire il concetto di legge internazionale. Questo è il basamento dell'intervento, se uno infrange la legge non può definire chi gli va bene o meno per i comodi suoi.

tbq 1 mese fa su tio
Risposta a Braun30
Della "legge internazionale" fa parte anche la neutralità in generale (Convenzioni dell'Aja), e quella svizzera in particolare. Ma ai meno sembra sfuggire. Come sembra sfuggire pure che sanzioni economiche non decise dalle Nazioni Unite sono di fatto illegali, secondo quella stessa "legge internazionale" che citi. E che, parlando in generale, la legge presuppone l'imparzialità e il principio che per lo stesso crimine si riceve la stessa punizione.

Cregaz 1 mese fa su tio
Capisco finché certe considerazioni le facevo io che non ho studiato geopolitica ma mi faccio delle opinioni da autodidatta, ma finalmente qualcuno di autorevole è riuscito a dire quello che tanti cittadini pensano. Il problema è la sfiducia perché se va a votare che voglio la parete bianca e poi si fa di tutto per dipingerla di nero anche il cittadino si sente deluso e soprattutto arrabbiato. Poi staremo a vedere le conseguenze comunque che quel consigliere federale lì se ne debba andare non è una novità.

Nina 1 mese fa su tio
applausi a Martin 👏👏👏 !! ma Cassis Non si dimetterà mai di sua volontà , solo se il suo partito ( plr ) lo obbligherà !!

tbq 1 mese fa su tio
Risposta a Nina
E il suo partito lo obbligherà solo se rischierà di perdere il seggio a vantaggio di qualcun altro. I socialisti, quantomeno, hanno il pregio che sanno riconoscere quando è arrivata ora di scaricare un Consigliere Federale impopolare. Per mettere qualcuno anche di peggio, ma almeno in queste strategie sono bravi.

Nina 1 mese fa su tio
Risposta a tbq
hai perfettamente ragione ! e lo abbiamo visto nelle ultime elezioni federali , con i loro giochetti tra partiti , per salvarsi le poltrone !

tbq 1 mese fa su tio
Ottima sintesi della disgrazia a cui da anni ci tocca assistere. Politici e funzionari che pensano di più alla propria immagine e a gonfiare il proprio ego rendendosi camerieri di potenze straniere, che agli interessi del Paese e al loro mandato costituzionale. Così facendo danneggiano la Svizzera, ma anche le relazioni internazionali.

Webster 1 mese fa su tio
Risposta a tbq
Hai ragione, Cassis ha una mentalità italiana e non svizzera, se ne frega del nostro paese, pensa solo sal suo ego. Un nullo e ne approfitto per ringraziare Fulvio Pelli che la proposto e spinto a diventare CF. Pelli che diceva......cosi i ticinesi poteanno andare a lavorate a Milano. Politici rovina del mondo!

tbq 1 mese fa su tio
Risposta a Webster
Già, la fesseria dei ticinesi che vanno a lavorare a Milano l'avveo scordata. Beh, è la Storia; ogni tot decenni compare un'ideologia che sembra promuovere un radioso avvenire, sostenuta dagli intellettuali e dai politici più visionari, salvo poi rivelarsi un disastro per tutti. Siamo al turno del Bruxellismo.

vulpus 1 mese fa su tio
Risposta a Webster
Ma che strano , questi funzionari che strnazzano quando sono fuori dal giro. Alzano la testa e si esprimono solo ora. Quando avevano il potere e i mezzi per farlo ufficialmente e fare proposte a loro congegnali hanno sempre taciuto, per diritto di lèca. Anche altri ex consiglieri federali spesso assumono posizioni, che se lo avessero fatto nell'ambito del loro esercizio attivo, avrebbero fatto meno danni. Di esempi ce ne sono a iosa.Cassis fa il suo dovere , assecondato dal resto del CF ed evidentemente dal parlamento. Quindi se diamo il giudizio facciamolo su tutta questa classe politica. È vero non ci sono più Consiglieri federali e parlamentari che si esprimono con dei principi a loro congegnali e che spesso sono anche dei cittadini. E questo perchè oggi dire qualcosa fuori dal coro ti porta contro il mondo. Vediamo nel nostro piccolo Ticino cosa succede.

Webster 1 mese fa su tio
Risposta a vulpus
Caro vulpus, condivido in parte il tuo commento, ad ogni modo ripeto che i politici sono la rovina del mondo! Loro gestiscono gli affari pubblici, loro decidono di fare le guerre, loro decidono su tutto! Anche se il nostro Paese è messo meglio di altri ciò non significa che non si possa fare una critica interna! Sovente le volontà del sovrano non vengono rispettate, sovente il legislatore fà leggi che non rispettano la nostra Costituzione e non cittadini siamo impotenti, non possiamo fare nulla, nemmeno ricorrere al TF il quale non ha il potere di cassare una legge. Sono deluso e oramai rassegnato quando vedo cosa stà succedendo negli USA, in Francia, in Germania e mi fermo qui. Il mondo stà andando in rovina e la storia ci insegna purtroppo che la "soluzione" sarà ancora una volta la guerra.

vulpus 1 mese fa su tio
Risposta a Webster
Sì forse è vero che i politici sono la rovina. Ma ho l'impressione che, almeno da noi, questi politici che dovrebbero prendere le decisioni, non lo fanno, ma non perchè non lo sanno fare, ma perchè sono attorniati da un pleteora di funzionari e porta borse, che oggi devi accontentarne uno, domani favorirne un altro, sono come dei gioppini in mano a queste figure nell'ombra.

Rosso Blu 1 mese fa su tio
È da molto .... ma molto .... e molto tempo che il popolo la pensa così. Da dimettersi e con la speranza che non arrivi di peggio per i nostri 90° sono fuori luogo e la Popolazione non è stupida bensì nauseata e arrabbiata.
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