La motociclista di 25 anni è stata immortalata (per due volte) dai radar martedì 20 aprile. Ora si trova in prigione.
Tra gli altri reati che le vengono contestati troviamo la guida senza patente, il possesso di targhe rubate, molteplici eccessi di velocità e resistenza a pubblico ufficiale.
LOSANNA - Ne ha combinate peggio di Bertoldo la motociclista 25enne che martedì scorso è stata immortalata per ben due volte dai radar piazzati dalla polizia vodese sull'A1. Un giorno di ordinaria follia che ha aperto le porte della prigione alla donna, che peraltro era pure super-recidiva.
Doppietta in pochi istanti - Ma andiamo con ordine. E ripercorriamo passo per passo tutti i reati commessi dalla centaura. Tutto inizia attorno alle 22.00 di martedì 20 aprile quando la moto viene immortalata per la prima volta a 159 chilometri orari da un radar posto tra Ginevra e Losanna. Poco dopo la stessa moto viene nuovamente colta in fallo da un altro radar autostradale, ma questa volta la velocità segnalata è di 261 km/h. Quasi un record.
Diversi precedenti - La polizia cantonale, a questo punto, si mette alla ricerca dell'indisciplinata utente della strada. E scopre che aveva già diversi precedenti. Alla donna era infatti già stata ritirata la licenza di condurre (per la durata di due anni) per un eccesso di velocità compiuto nel luglio del 2020. Quindi quel martedì guidava (anche) senza patente.
In fuga dal controllo - Ma non è tutto. Perché quella stessa motocicletta (con targhe rubate) era già stata fermata a 164 km/h sull'A1 tra Nyon e Coppet il 2 aprile e sette giorni dopo (con altre targhe) aveva eluso un controllo degli agenti a Miles. La donna, residente nella regione, è pure sospettata di essere coinvolta in vari reati per danni contro la proprietà.
Arresto difficoltoso - A questo punto gli agenti della polizia cantonale si recano all'abitazione della donna. Ma non hanno vita facile. La 25enne si rifiuta infatti di farli entrare e gli agenti si vedono costretti ad abbattere la porta dell'appartamento. A questo punto l'arresto è inevitabile. La donna viene condotta alla Gendarmeria di Morges, dove confessa tutto.
Il Ministero pubblico ha aperto un'inchiesta nei confronti della donna e ne ha confermato l'arresto.