SVIZZERABullismo: niente indennità per cambio di scuola

LOSANNA - I genitori di un'adolescente sangallese, vittima di bullismo alla scuola pubblica, non riceveranno alcun indennizzo per la scolarizzazione privata. Il Tribunale federale (TF) sottolinea che non sono state fornite prove che si trattasse dell'unica soluzione possibile.

I genitori hanno informato gli insegnanti dei problemi della figlia alla fine di maggio 2019. In settembre è stato specificato che veniva bullizzata, in particolare da due compagni. I fatti avvenivano a scuola e sul tragitto da casa all'istituto, ma anche in altre circostante di vita sociale.

Incontri sono stati organizzati dai servizi sociali con i protagonisti della vicenda e i professori. Uno si è svolto a fine ottobre 2019, un secondo a inizio novembre e un terzo era previsto quattro settimane più tardi, ma i genitori hanno trasferito la figlia in una scuola privata il 13 novembre.

Con in mano un certificato medico che attestava i problemi dell'adolescente, i genitori hanno chiesto al Comune di prendersi carico dei costi per la scolarizzazione privata. La domanda è stata respinta da varie istanze, incluso il Tribunale cantonale.

Non c'è libera scelta

Nella sentenza pubblicata oggi, il TF conferma la decisione delle autorità sangallesi. L'Alta corte ricorda che la Costituzione federale garantisce il diritto a una formazione di base gratuita e i Comuni non sono tenuti ad accordare la libera scelta della scuola. Inoltre, la gratuità è solitamente limitata al luogo di domicilio.

Un Comune può però dover pagare una scolarizzazione esterna se il bene di un minore è in gioco. In particolare questo avviene se le autorità non riescono a risolvere i problemi in nessun altro modo.

Nel caso specifico, non erano ancora state provate tutte le soluzioni possibili per risolvere la problematica, sottolinea il TF. Misure meno estreme potevano ancora essere trovate e proprio per questo la domanda d'indennizzo non può essere accolta.