La nuova denominazione a livello nazionale sarà sottoposta ai membri tramite una votazione interna.
Se il cambiamento venisse approvato, la decisione spetterà poi all'assemblea dei delegati. Pfister: «Il nuovo nome rappresenta un posizionamento chiaro». Le sezioni cantonali, a ogni modo, posso scegliere di mantenere la vecchia denominazione.
BERNA - Il nuovo nome del Partito popolare democratico svizzero, se la base del partito lo vorrà, sarà Alleanza del Centro. Le sezioni cantonali potranno però mantenere la loro denominazione attuale se lo desiderano. Lo hanno indicato i vertici del partito oggi in una conferenza stampa.
Alleanza del Centro - Die Mitte in tedesco, Le Centre in francese e Allianza del Center in romancio - sta a rappresentare un posizionamento e un profilo chiaro, ha spiegato ai media il presidente del partito Gerhard Pfister. Intende aprirsi agli elettori che privilegiano il consenso e la ricerca di soluzioni concrete e pragmatiche piuttosto che posizioni dogmatiche. Insomma, la formazione politica ha spiegato di voler continuare a svolgere un ruolo di unificatore, in un momento in cui «gli estremi hanno sempre più peso».
Il nuovo logo del partito è accompagnato da una parentesi arancione e dalle parole «libertà, solidarietà, responsabilità». In questo periodo di crisi sociale, questi sono valori importanti per la Svizzera, ha sottolineato il consigliere degli Stati giurassiano Charles Juillard, vicepresidente del partito.
Si può fare di più... - Gerhard Pfister ha ricordato che in matematica come in politica la parentesi è usata per «unire ciò che ha un senso», non si ferma su un contenuto prestabilito, ma «resta aperta a contenuti e opinioni differenti». Un ruolo che il PPD vuole assumere.
Per quanto riguarda l'arancione: questo colore si è dimostrato valido, è un segno forte del partito e gli permette di distinguersi dalle altre formazioni politiche, è stato sottolineato.
In questo contesto, Pfister e Juillard hanno insistito sul fatto che il PPD può puntare più in alto rispetto all'11% dei consensi ottenuti alle elezioni federali dello scorso anno. Un sondaggio pubblicato a fine giugno ha mostrato che il suo potenziale si situa attorno al 20%.
Lo stesso sondaggio ha mostrato che un eventuale nuovo nome che evoca il "Centro" viene giudicato più attraente. Il 53% dei membri del partito ritiene inoltre che il riferimento cristiano presente nella denominazione attuale tedesca (Christlichdemokratische Volkspartei) e francese (Parti démocrate-chrétien) non permette di attirare nuovi elettori.
Voto interno - Il nuovo nome sarà ora sottoposto ai membri del PPD svizzero. Questa votazione interna, la prima organizzata dal partito, avverrà per posta fino alla fine di ottobre. Se il cambiamento sarà approvato, la decisione dovrà ancora essere ratificata dall'assemblea dei delegati - prevista il 14 novembre - con una maggioranza di due terzi.
La leadership del partito si dice consapevole del fatto che ci sono voci critiche. In giugno, il consigliere agli Stati vallesano Beat Rieder aveva sostenuto che un cambiamento di nome causerebbe "la rovina del partito" e che questi non ha futuro senza il referente cristiano.
Libertà alle sezioni - La seconda vicepresidente del partito, Ida Glanzmann (LU), ritiene invece che la soluzione trovata possa unire la base. La direzione sottolinea inoltre che il nuovo nome si applicherà solo a livello nazionale. Le sezioni cantonali saranno libere di scegliere se adottare la nuova denominazione o mantenere quella attuale. Hanno tempo fino al 2025 per farlo.
«Siamo un partito federalista», ha sottolineato Pfister. «Un rebranding dalla A alla Z può infatti funzionare in economia ma non in politica», ha concluso il consigliere nazionale zughese.