I partiti si oppongono alla decisione del Consiglio federale che intende ridurre le spese in questo campo di 347 milioni per il 2026-2029.
BERNA - Il Consiglio federale intende ridurre di 347 milioni di franchi le spese per l'agricoltura per il periodo 2026-2029. Ciò a causa delle misure di risparmio decise nell'ambito del budget 2024. I tagli previsti incontrano l'opposizione dei partiti.
L'agricoltura dovrebbe ricevere un totale di 13,67 miliardi di franchi per gli anni 2026-2029, ossia il 2,5% in meno rispetto al quadriennio precedente.
Il governo vuole sostenere maggiormente l'adeguamento della produzione agricola ai cambiamenti climatici e destinare più fondi ai miglioramenti strutturali agricoli, alla selezione di varietà resistenti alle malattie e alla protezione sostenibile delle piante. I mezzi necessari sarebbero messi a disposizione attraverso la ridistribuzione di alcune spese.
Agricoltori e ambienti borghesi si oppongono
Al termine della consultazione, l'Unione svizzera dei contadini (USC) si oppone sia alla riduzione del budget agricolo sia alla riallocazione dei fondi dal budget dei pagamenti diretti. L'USC sostiene che i miglioramenti strutturali nell'agricoltura dovrebbero avvenire attraverso un aumento dei mezzi e non da una loro ridistribuzione.
L'applicazione di direttive più severe in materia di sostanze nutritive, promozione della biodiversità e protezione delle piante comporta una riduzione del rendimento, un aumento del lavoro e dei rischi di produzione, indica l'USC.
A ciò si aggiunge l'aumento generale dei prezzi. Un credito quadro stabile per l'agricoltura - rispetto al pacchetto finanziario 2022-2025 - equivarrebbe quindi già a una riduzione, sottolinea l'USC.
Inoltre, le spese di 3,6 miliardi di franchi all'anno della Confederazione per l'agricoltura sono costanti da circa vent'anni. I 2,8 miliardi di pagamenti diretti sono legati a prestazioni chiare. Infine, i redditi degli agricoltori sono ancora ben inferiori al livello del reddito di riferimento.
L'UDC riprende questo punto: il partito chiede una remunerazione che garantisca la sopravvivenza delle aziende agricole a lungo termine. In un contesto di crisi complesse, l'agricoltura produttrice deve essere rafforzata nella sua globalità. L'UDC respinge il progetto e, come l'USC, chiede il mantenimento della dotazione finanziaria del periodo 2022-2025.
Per il PLR è una questione di buon senso: non si possano aumentare i requisiti e ridurre le risorse. In nome della neutralità dei costi, i liberali radicali chiedono che il previsto aumento dei fondi per i miglioramenti strutturali sia compensato all'interno del bilancio agricolo esistente, come proposto dal progetto.
Secondo i Verdi liberali (PVL), la proposta non affronta in modo sufficiente i sussidi che danneggiano la biodiversità. In particolare, è incomprensibile che non sia stata ridotta la promozione della vendita di carne. Le misure strutturali non devono in alcun caso portare a una produzione più intensiva e dovrebbero favorire maggiormente la produzione vegetale, scrive il PVL nella sua risposta. Il Centro non ha preso posizione.
Miglioramenti strutturali sotto esame
Anche il PS e i Verdi rifiutano le misure di risparmio nei pagamenti diretti. Il Partito socialista ritiene che gli sforzi degli agricoltori per produrre nel modo più sostenibile possibile debbano essere equamente compensati e la pianificazione debba essere sicura. È inoltre necessario adeguare o evitare alcuni pagamenti, in particolare i sussidi che il partito considera dannosi per la biodiversità, come il sostegno alla promozione delle vendite di prodotti animali.
L'Alleanza Ambiente, che riunisce Greenpeace, Pro Natura, WWF e Associazione traffico e ambiente (ATA), sostiene il principio secondo il quale l'agricoltura partecipa agli sforzi di risparmio della Confederazione. Respinge tuttavia l'aumento dei finanziamenti per i miglioramenti strutturali. Ciò contraddice la coerenza politica e impedisce il passaggio a un'agricoltura efficiente in termini di risorse.
Il PS e i Verdi ritengono inoltre che l'aumento dei mezzi per i miglioramenti strutturali agricoli cementifichi strutture obsolete. I due partiti di sinistra sottolineano che non sono ancora stati esaminati i danni causati alla biodiversità da queste sovvenzioni.
Se si aumentano i fondi, anche un maggior numero di aziende agricole dovrebbe poterne beneficiare. E i requisiti devono essere adattati per garantire che siano coerenti con gli obiettivi della politica agricola e alimentare, sostiene il PS.
I Verdi chiedono inoltre che la promozione delle vendite sia riorganizzata e orientata alla produzione adeguata al sito e a un'alimentazione sana. I contributi per l'assicurazione sul raccolto dovrebbero essere collegati a un adattamento ai cambiamenti climatici.
Economiesuisse sostiene invece il progetto del Consiglio federale: alla luce della situazione di politica finanziaria, la proposta è pragmatica.