Nulla da fare invece per la pensione a 66 anni. Ecco i risultati del secondo sondaggio Tamedia in vista delle votazioni federale del 3 marzo
BERNA - La tredicesima rendita AVS perde consensi (soprattutto tra i più giovani). La pensione a 66 anni viene invece bocciata da tutte le categorie d'età. È questo a grandi linee il succo del secondo e ultimo sondaggio di Tamedia e 20 minuti sulle votazioni federali del 3 marzo.
Tredicesima AVS, crollo del 12% per i "sì" - Nonostante la maggioranza degli svizzeri sostenga ancora l'iniziativa popolare lanciata dal Partito socialista "vivere meglio la pensione (iniziativa per una tredicesima mensilità AVS)", il vento rispetto alla precedente rilevazione è cambiato. E non di poco. I favorevoli si sono infatti ridotti dal 71% al 59%, mentre i contrari sono saliti dal 28% al 40%. Un cambiamento di rotta capitanato soprattutto dalla popolazione più giovane. Nella categoria d'età tra i 18 e i 34 anni il 66% dei votanti ha detto di no al contributo per gli anziani, mentre anche nella fascia tra i 35 e 49 anni sono in leggero vantaggio coloro che bocciano la proposta (51%) rispetto a coloro che l'approvano (48%). Più ci si avvicina all'età pensionabile più il consenso (ovviamente) aumenta: con un solidissimo 80% di sì tra gli over-65.
L'argomento più forte tra i favorevoli resta quello che questi soldi in più andrebbero a compensare la perdita di potere d'acquisto dei pensionati provocata dall'inflazione, dall'aumento degli affitti e dei premi della cassa malati. Chi si oppone critica - oggi come già nella prima rilevazione - il fatto che la tredicesima AVS provocherebbe costi aggiuntivi per oltre 4 miliardi di franchi all'anno, che potrebbero dover venir compensati con un aumento delle tasse. Proprio per questo motivo sia il Parlamento sia il Consiglio federale si sono raccomandati di respingerla alle urne.
Pensione a 66 anni, solo il PLR a favore - Il secondo tema in votazione - l'iniziativa denominata "Per una previdenza vecchiaia sicura e sostenibile (Iniziativa sulle pensioni)" - che vuole di fatto far lavorare tutti gli svizzeri fino a 66 anni si conferma invece invisa dalla popolazione svizzera. I "no", rispetto alla prima tornata del sondaggio, sono infatti saliti dal 61% al 65%. A favore della proposta vi è (ancora) solamente la base del PLR (57%), mentre tutti gli altri partiti la bocciano.
Tra i favorevoli - oggi come allora - domina l'argomentazione che le persone «devono lavorare più a lungo per mantenere la previdenza per la vecchiaia a prezzi accessibili». La maggioranza degli oppositori, invece, ritiene che già ora «i lavoratori anziani non sono più richiesti dal mercato del lavoro» e aumentare ulteriormente l'età pensionabile farebbe ulteriormente crescere questo problema. Altri oppositori ritengono poi che le «persone che hanno lavorato tutta la vita hanno il diritto di andare in pensione ancora in buona salute».
Ci vuole la doppia maggioranza - Il sondaggio Tamedia non fa previsioni sull'esito delle votazioni nei cantoni. Dato questo che potrebbe essere determinante dato che i due oggetti, in quanto modifiche costituzionali, richiedono la doppia maggioranza di popolo e Cantoni.
Il sondaggio Tamedia - Svolto in collaborazione con LeeWas in vista della votazione federale del 3 marzo, il sondaggio 20 minuti / Tamedia ha interpellato 23'734 persone provenienti da tutta la Svizzera (728 dal Ticino). Il margine di errore è di 1,1 punti percentuali.