Il quarto sciopero per il clima a livello mondiale è arrivato anche in Ticino. Cartelloni e cori chiedono unanimi provvedimenti concreti per combattere l'emergenza ambientale
BELLINZONA - Uno sciopero mondiale. Quella di oggi è la quarta manifestazione per il clima a livello globale, dopo quelle del 15 marzo, 24 maggio e 27-28 settembre. Sciopero incitato da Fridays For Future per sollecitare misure contro l’emergenza climatica.
Le manifestazioni sono partite dall’Australia, devastata nelle ultime settimane dagli incendi. Sono proseguite a Tokyo e poi via via per raggiungere molte città del mondo. Anche in Ticino si è alzata la voce di chi rivendica che si adottino tutte le misure necessarie per contrastare il surriscaldamento climatico.
Da Lugano a Bellinzona bambini, adolescenti, ragazzi, adulti e anziani si sono uniti per partecipare allo sciopero accanto ai membri del movimento “Sciopero per il clima” e del gruppo “Genitori per il clima”. Il Decs ha deciso di permettere agli studenti di assentarsi da scuola durante lo sciopero, con le assenze registrate come regolari.
Alla politica viene chiesto di varare leggi e soluzioni eque per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi, tenendo conto delle implicazioni sociali a tutti i livelli, in Svizzera e nel mondo.
A bordo della barca a vela con cui sta tornando in Europa dagli Stati uniti, Greta Thunberg ha ricordato via Twitter che «a settembre sono scese in strada nel mondo 7,5 milioni di persone» e oggi «c'è bisogno di tutti. Ognuno è benvenuto».
La data del 29 novembre è stata scelta perché lunedì prossimo, 2 dicembre, si apre a Madrid l'annuale conferenza sul clima dell'Onu. Ma anche perché il Black Friday per Fridays For Future è il simbolo del consumismo insostenibile, di uno sfruttamento fuori controllo delle risorse, che impoverisce il pianeta e aumenta il riscaldamento globale.
Lo sciopero generale nazionale è previsto per il 15 maggio 2020.
L'esito dello sciopero - Lo sciopero di oggi ha visti coinvolti più di 1’000 studenti. È il movimento Sciopero per il clima svizzera a stendere il bilancio. «Gli scioperanti hanno urlato molti cori, con più energia di sempre. Secondo gli organizzatori è evidente che la convinzione e la determinazione all’interno del movimento sono in costante aumento».
«Lo scorso 15 marzo il gruppo di attivisti ticinesi ha presentato una petizione. Nelle vacanze di Pasqua, mentre alcuni di loro restavano per più di 100 ore seduti davanti al governo, sotto la pioggia, il coordinamento inviò ben 5 lettere, piene di soluzioni concrete, a ognuno dei consiglieri di stato. Le risposte sono sì arrivate, ma come in precedenza si tratta unicamente di parole vuote, di responsabilità declinate, e di mancata presa di coscienza. Si dice che la politica ha bisogno del suo tempo, ma adesso il tempo sta per scadere.
Vista la mancanza di risposte decise ed efficaci, abbiamo bisogno di tutta la popolazione al nostro fianco per ottenere un cambiamento che è tanto necessario quanto inevitabile. Oggi abbiamo lanciato uno sciopero che coinvolgerà tutti, dai più piccoli ai più grandi. Sarà venerdì 15 maggio 2020».