Aiuta gli anziani con la spesa e offre ascolto. Anche in Ticino: «Non si rivolge solo ai sopravvissuti ma a tutti».
LUGANO / ZURIGO - Per ovvie ragioni anagrafiche, le centinaia di sopravvissuti all’Olocausto che ancora vivono nel nostro Paese fanno parte della fascia d’età più vulnerabile al coronavirus. Per questo motivo, la Fondazione Gamaraal ha lanciato una hotline per dare loro (ma non solo a loro) assistenza. Anche in italiano e anche in Ticino.
«Vorremmo raggiungere quante più persone possibile da aiutare», spiega Anita Winter, la presidente dell’organizzazione con sede a Zurigo che si occupa di sostegno ai superstiti della Shoah e di conservazione della memoria. «In Ticino c’è un numero di sopravvissuti particolarmente alto, ma abbiamo aperto questo servizio per tutti, non solo per le persone reduci dall’Olocausto», precisa.
Chiamando lo 044 931 37 35 - raggiungibile 24 ore su 24 -, è possibile richiedere l’aiuto di un volontario che vada a fare la spesa o a comprare medicine: «Si tratta di studenti o giovani lavoratori che si sono messi a disposizione un po’ in tutto il Paese», spiega Winter. Ce ne sono anche in Ticino, conferma, e non fanno per forza parte di una comunità ebraica.
La hotline offre anche un orecchio a chi si senta solo in questa difficile situazione. In caso di necessità di un sostegno psicologico particolare, nella squadra di volontari figura anche uno specialista in psichiatria.
Per maggiori informazioni su come proteggersi dall'epidemia di coronavirus consulta tio/20 minuti o il sito della Confederazione. Il Cantone Ticino esorta in particolare le persone di più di 65 a restare a casa e a farsi aiutare da familiari, conoscenti o volontari per la spesa alimentare e altre necessità.