Si avvicina il primo Natale di pandemia. E potrebbe essere molto triste. La Città di Lugano e Ticino Turismo reagiscono
LUGANO - Il primo Natale col Covid sembra, da lontano, un Natale di guerra. Niente abbracci, niente cene, lo shopping a rischio. Come saranno le Feste al tempo del coronavirus? Genitori, commercianti e istituzioni non possono permettersi di aspettare dicembre per pensarci.
Secondo il direttore di Ticino Turismo Angelo Trotta sarà un Natale «degli svizzeri in Svizzera», come l'estate. «È presto per fare delle previsioni, tutto dipenderà dall'andamento epidemico». La stagione estiva tuttavia «è andata molto meglio del previsto» con «una crescita degli arrivi svizzeri del 50 per cento, in particolare nel mese di luglio».
Non tutto è perduto quindi: tanto che l'agenzia turistica ha già preparato delle campagne di promozione. «Siamo pronti a lanciarle, ma prima di attivarle occorre capire quale sarà l'atteggiamento delle autorità federali e cantonali» spiega Trotta. «Speriamo che la situazione si stabilizzi».
I commercianti - che nel Natale credono, per rifarsi dei mesi perduti - si giocano il tutto per tutto. Il Municipio di Lugano ha elaborato in anticipo un "piano di battaglia" assieme alle associazioni di categoria. «Vogliamo salvare a tutti i costi il Natale» assicura il titolare del Dicastero cultura, sport ed eventi Roberto Badaracco. L'idea è di «ricalcare il format degli eventi estivi» e del contenitore Longlake «attraverso un'animazione diffusa nel centro cittadino con diversi luoghi, palchi e target».
La Città guarda a dicembre con positività (non quella del tampone, si spera). La ricetta è: eventi diffusi e ben distanziati. «Abbiamo elaborato diverse ipotesi nei giorni scorsi, condividendole con le associazioni di categoria, in modo di essere pronti a cogliere le possibili opportunità nel caso si potesse agire in sicurezza. Stiamo lavorando con gli esercenti per promuovere le loro offerte gastronomiche e creare comunque indotto economico e movimento».
E si sa, non c'è Natale senza i mercatini. La buona notizia è che - per ora - le bancarelle si faranno, almeno a Lugano, ma saranno un po' diverse. Nel centro città verranno posizionati - a debita distanza - 51 chalet natalizi «con delle pedane antistanti in modo da evitare assembramenti». Ci sarà un turno unico, dal 5 al 24 dicembre. Dal LAC al Parco Ciani saranno collocate installazioni e decorazioni luminose.
Le note dolenti riguardano la Città del Natale, che salta, assieme ai baretti che «creerebbero assembramenti incontrollabili» avverte Badaracco. «Ci dispiace molto, ma non potevamo fare altrimenti. A malincuore dobbiamo rinunciare anche alla festa di Capodanno e altre manifestazioni e concerti». Insomma sarà un Natale «sicuramente in tono minore e più contenuto per rapporto alle scorse edizioni - conclude il municipale - ma comunque un momento di festa importante».