Nonostante il leggero miglioramento a livello nazionale, il nostro cantone è in controtendenza.
Il barometro Manpower mostra una previsione sull'occupazione pari a -5%.
BERNA - Le prospettive d'impiego migliorano leggermente in Svizzera, mentre peggiorano in Ticino: lo segnala il barometro di Manpower, che mette in luce forti differenze regionali, settoriali e legate alla grandezza delle singole aziende.
A livello elvetico il 10% delle 511 imprese interrogate in gennaio nell'ambito di un sondaggio intende assumere personale nel periodo aprile-giugno 2021, il 5% punta a ridurre l'organico, l'80% non prevede cambiamenti e il 4% non è in grado di rispondere. Lo scarto fra le due prime posizioni è di +5 punti: dopo la correzione delle variazioni stagionali la "previsione netta sull'occupazione" di Manpower per il secondo trimestre 2021 risulta essere del +2%, informa in un comunicato odierno la multinazionale specializzata nelle risorse umane. Il dato è di 5 punti superiore a quello dell'ultimo rilevamento e invariato rispetto a quanto registrato un anno fa.
Ticino - A livello regionale il Ticino presenta la tendenza peggiore, l'unica in negativo, pari -5% (-2 rispetto al trimestre precedente, -8 punti sull'anno). Un indicatore di 0% è osservato nella Svizzera orientale (+9%), al cui interno si trovano anche i Grigioni, e nella regione del Lemano, lievemente positivi sono la Svizzera centrale (+1%) e l'Espace Mittelland (+3%), mentre maggiore propensione ad assumere è stata rilevata a Zurigo (+6%) e nella Svizzera nord-occidentale (+18%), la zona che comprende Basilea.
Settori - I rami in cui regna maggiore ottimismo sono quelli delle attività finanziarie e dei servizi alle imprese (+9%). Negativi sono comparto alberghiero e della ristorazione (-1%) e soprattutto la costruzione (-4%).
Dimensioni - Anche la grandezza delle società svolge un ruolo importante nella propensione ad ampliare gli effettivi. Le realtà che danno prova di ottimismo sono quelle grandi: le imprese con almeno 250 occupati presentano una previsione netta dell'impiego di +9%, quelle medie (50-250 dipendenti) di +8%. Pessimiste sono invece le ditte piccole (10-50), a -2%, e le micro-imprese (fino a 9), che si trovano a -4%.
Agli operatori è stato anche chiesto quando prevedono di tornare ad assumere a un livello uguale o superiore di quanto avveniva prima dello scoppio della crisi del coronavirus: l'11% ha indicato come scadenza luglio, il 10% fine anno, il 65% dice di non aver cambiato approccio il 14% non dà risposta.
Male l'Italia - Interessante, anche in un'ottica ticinese, è lo sguardo al di là della frontiera. L'Italia è il quarto paese peggiore fra quelli considerati a livello mondiale, con indicatore a -2%. Gli altri stati confinanti presentato valori migliori della Confederazione: Germania e Austria +3%, Francia +7%:
Lanciata oltre 50 anni or sono negli Stati Uniti, l'indagine di Manpower si è estesa nel frattempo a 43 paesi e territori. Al sondaggio di gennaio hanno risposto 42'000 direttori delle risorse umane o responsabili del reclutamento in seno a imprese pubbliche e private.