Angelo Trotta reagisce con soddisfazione ai numeri da record registrati del turismo ticinese.
Il direttore di Ticino Turismo: «In maggio numeri che solitamente registriamo solo in luglio. Ora bisogna fidelizzare questa clientela»
LUGANO - Seppur ancora provvisori, sono numeri da record quelli forniti dall’Ufficio federale di statistica relativi al settore turistico ticinese. Nel corso della primavera 2021 c’è stato un boom di arrivi, con pernottamenti alberghieri in crescita addirittura del 40% rispetto ai livelli pre-pandemia. Dati che fanno evidentemente la felicità del direttore di Ticino Turismo Angelo Trotta: «Come aprile, anche maggio è stato straordinario. Erano oltre 20 anni che non assistevamo a questi numeri, che solitamente registriamo solo in luglio».
Non solo svizzero-tedeschi - Le statistiche ticinesi sono inoltre in controtendenza rispetto a quelle nazionali, che rimangono notevolmente al di sotto degli standard pre-covid. Molti meriti alla pandemia, certo, e al fatto di essere da sempre la destinazione preferita dagli svizzero-tedeschi. «Ma siamo riusciti a risultare attraenti anche per i romandi», aggiunge Trotta.
Obiettivo: fidelizzazione - Ora bisognerà vedere se con le accresciute possibilità di movimento il trend verrà confermato. «Il rischio che qualcuno non si fermi più da noi ma vada altrove c'è - ammette Trotta -. Per questo la grande sfida sarà fidelizzare la clientela che è venuta da noi durante la fase di confinamento».
È presto per parlare di meriti - Ma oltre a questi fattori, i meriti non vanno anche attribuiti al direttore di Ticino Turismo, entrato in carica proprio nel luglio 2019? «Non parlerei di meriti, ma sicuramente abbiamo fatto del nostro meglio, concentrandoci lo scorso anno, ma anche nelle scorse settimane con alcuni incontri con la stampa a Losanna e Zurigo, soprattutto sul mercato svizzero», glissa Trotta.
La nota dolente: gli stranieri - Non si tratta quindi di un punto d'arrivo, ma di una tappa in un percorso ben più lungo e articolato: «Quelli pubblicati oggi sono numeri molto belli, ma abbiamo sempre la nota dolente degli arrivi dall'estero, che rappresentano solo il 10% circa». Proprio per questo, per promuovere il Ticino come meta turistica, oggi Trotta si trovava a Milano.