Da oggi entrano in vigore le nuove disposizioni per le scuole medie. Bertoli raccomanda «tolleranza e rispetto»
BELLINZONA - Nelle scuole medie ticinesi questa mattina inizia una procedura nuova: potranno abbassare la mascherina in classe gli allievi vaccinati - o guariti - e forniti di autorizzazione del direttore. Gli altri no, e sono - stando ai dati dell'Ufsp - circa l'80 per cento.
È una prima almeno in Svizzera, e nessuno sa come andrà: i sindacati (Vpod e Ocst) settimana scorsa hanno incontrato il Decs e si sono assicurati che i docenti non dovranno fare da "poliziotti" sanitari. «Le misure ci sembrano logiche e pertinenti» ma resta la preoccupazione per possibili «pressioni e fratture all'interno del corpo insegnante o tra gli studenti» avverte Adriano Merlini, presidente dei docenti Vpod.
La responsabilità della dichiarazione ai presidi spetta alle famiglie. «Saranno poi la scuola e i docenti, in fase di esecuzione della misura, a dirci come la misura verrà accettata dalle classi» afferma il presidente della Conferenza cantonale dei genitori Pierfranco Longo, che intanto vede il bicchiere mezzo pieno: «È comunque positivo che l'obbligo di mascherina venga tolto almeno per una parte degli allievi».
Per il consigliere di Stato Manuele Bertoli non c'è un rischio di discriminazione: «Le differenze fanno parte della scuola e non vanno nascoste o connotate negativamente. Se la società ha deciso di lasciare la scelta agli individui - osserva - è normale che gli effetti delle diverse scelte si vedano». Eventuali disagi o prese in giro «sono tematiche da affrontare apertamente e tematizzare, in un'ottica di educazione al rispetto reciproco e alla tolleranza». Anche questa è una lezione da imparare.