Cerca e trova immobili

LOCARNOÈ un centro per il relax, ma tra chi ci lavora la tensione è alta

16.01.23 - 06:30
Stress per i collaboratori dei termali salini. Si opera su chiamata, senza garanzie. La direzione: «Grandi fluttuazioni di clientela».
Depositphotos
È un centro per il relax, ma tra chi ci lavora la tensione è alta
Stress per i collaboratori dei termali salini. Si opera su chiamata, senza garanzie. La direzione: «Grandi fluttuazioni di clientela».

LOCARNO - Precariato e tensione ai termali salini di Locarno dove sembrano rilassarsi tutti tranne chi ci lavora. I collaboratori dello stabilimento sarebbero sottoposti a condizioni estenuanti con chiamate in servizio all'ultimo momento, paghe a ore e poche certezze. Ormai da tempo. «Ci sono già arrivate diverse segnalazioni – conferma Leonardo Schmid, sindacalista di UNIA –. L'azienda assume più personale di quello che serve. E lo fa ruotare a piacimento. Senza dare garanzie a nessuno». 

«Niente preavviso» – Qualcuno avrebbe provato ad alzare la voce. Opponendosi alle direttive. Risultato? Punizione. E in un caso, non confermato, ci sarebbe stato un allontanamento. «Numericamente – riprende il sindacalista – è difficile quantificare quante persone lavorano per i termali. C'è una via vai incredibile di personale che opera su chiamata e a ore. I vertici sostengono che così si dà lavoro a tanti. A rotazione. Ma non c'è preavviso. Un lavoratore dovrebbe potere organizzare anche la propria vita privata e famigliare. Cosa che qui è impossibile. E non si può nemmeno dare disdetta perché poi quando si arriva alla disoccupazione tocca “pagare” una penalità». 

La direzione – Spremere il lavoratore in funzione di quando c'è bisogno e dei flussi dei clienti? Questo parrebbe essere il meccanismo adottato dalla direzione dei termali. Un sistema che, stando ad alcune testimonianze, genererebbe anche una forte concorrenza interna tra i lavoratori. Giacomo Di Dio, direttore della Termali Salini & Spa, contattato da Tio/20Minuti, ammette: «Sappiamo che c'è un problema di fondo. E stiamo facendo di tutto per risolverlo almeno in parte. Stiamo valutando di assumere alcuni collaboratori attualmente attivi su chiamata con un contratto fisso». 

Il problema di fondo – Il direttore va più nel dettaglio: «Strutture come la nostra hanno una fluttuazione della clientela che cambia molto da settimana a settimana. Da mese a mese. Abbiamo momenti di picco e momenti di forte calo. È difficile fare una pianificazione dei turni come accade invece per altre professioni. Ecco perché abbiamo una sessantina di collaboratori, di cui la maggior parte su chiamata».

«Le difficoltà di chi gestisce un'azienda del genere» – Di Dio è entrato in carica nel corso della primavera del 2022. E i malumori sarebbero già stati presenti. «Diciamo che l'era Covid ha contribuito a innervosire gli animi. Adesso c'è anche il problema dei costi dell'energia. Non è facile per chi si trova a gestire un'azienda del genere nel suo insieme. Va anche detto che non tutti disdegnano l'attuale impostazione del lavoro ultra flessibile. Alcuni, per motivi svariati, sono contenti».  

Il futuro – Schmid guarda al futuro. E spera che nei prossimi mesi si arrivi a una soluzione. «È importante che ci sia la volontà di trovare un rimedio a questa situazione. A nostro modo di vedere è possibile fissare validi compromessi che vadano bene a entrambe le parti. Vedremo. Noi siamo aperti al dialogo». 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE