La samaritana Angela Donati e le sue colleghe hanno avuto un ruolo importante nella gestione delle prime ore di emergenza in Lavizzara.
PIANO DI PECCIA - Una macchina imponente si sta mobilitando per soccorrere l'alta Vallemaggia dopo la catastrofe meteorologica della notte tra sabato e domenica. A muoversi per prime però sono state proprio le persone della zona. Angela Donati, membra dei Samaritani della Lavizzara, è tra queste. «Abbiamo bussato porta per porta. E alla sera noi samaritani siamo stati gli ultimi a essere portati via in elicottero».
Correre a parlare con la Rega – Angela, che abita a Broglio, è stata contattata da un pompiere all'alba. «Mi ha detto che c'era da scendere fino a Cevio. La telefonia era saltata in tutta l'alta Valle e bisognava comunicare con la Rega. Servivano rinforzi per quello che stava capitando».
Un team forte – In seguito Angela torna ad alta quota. Prima tappa: Prato Sornico. «È importante sottolineare che abbiamo agito in team. Con me c'era la collega Mara. Un'altra collega, Paola, si trovava al campo da calcio del Piano di Peccia, bloccata dalla sera prima. E poteva così interagire con le persone isolate nel capannone».
Acqua e cibo – La samaritana, dopo una tappa presso un'anziana di Veglia, arriva a piedi al Piano di Peccia. È lì che trascorrerà la maggior parte della giornata. «Non ho ancora metabolizzato adesso quello che ho visto. Lo scenario era da brividi. Nei vari villaggi il nostro compito era quello di verificare se le persone stessero "bene". Se avessero cibo, acqua, medicamenti a sufficienza. Abbiamo trovato quattro persone che avevano bisogno con una certa urgenza di medicine. Sarebbero state tra le prime a essere evacuate».
Il ristorante come punto di ritrovo – Non è tutto. Angela riprende il suo racconto: «Bisognava anche capire quali fossero le case abitate e quali no. Con gli amici Katia e Juanito siamo stati un primo punto di riferimento per la popolazione. E al ristorante Monaci la proprietaria ha cucinato cibo caldo per tutti. Un signore ha anche messo a disposizione la sua sorgente d'acqua personale».
«In paese nessuno è stato forzato» – In parallelo si cercava di tenere sotto controllo la situazione al campo Draione che non poteva essere raggiunto da Angela perché il fiume tra una sponda e l'altra era esondato. «Abbiamo cercato di capire chi tra gli abitanti del Piano di Peccia avesse l'urgenza di prendere l'elicottero entro sera. C'è anche chi, magari perché si trovava in una posizione meno pericolosa, ha scelto di stare lì. È stata una decisione libera. Nessuno è stato forzato. In totale, comprese quelle al campo, sono state portate via circa 400 persone dalla zona».
«Restiamo a disposizione» – E ora? Quale sarà il ruolo dei samaritani nei prossimi giorni? «Siamo a disposizione un po' per tutto. Ad esempio in caso di problemi di salute. Oppure per cucinare piatti caldi. Nel frattempo abbiamo subito ordinato un nuovo defibrillatore. Quello precedente domenica è stato trascinato dalle acque da Prato Sornico a Locarno».