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VALLEMAGGIA«Le sirene? Non sarebbero state lo strumento adatto»

05.07.24 - 06:30
Alcuni, in Vallemaggia, non erano a conoscenza del pericolo imminente. Sarebbe cambiato qualcosa attivando l'allarme generale?
Ti Press e Davide Giordano
«Le sirene? Non sarebbero state lo strumento adatto»
Alcuni, in Vallemaggia, non erano a conoscenza del pericolo imminente. Sarebbe cambiato qualcosa attivando l'allarme generale?
Ne abbiamo parlato con Federico Chiesa, Capo ufficio della Sezione del militare e della protezione della popolazione.

CEVIO - Lampi continui e pioggia scrosciante. Poi la furia dell’acqua che si porta via tutto. Sono questi i ricordi delle persone che hanno vissuto la notte infernale tra il 29 e il 30 giugno, in alta Vallemaggia. Un avvenimento tragico, il cui bilancio conta al momento cinque morti e quattro dispersi. Molti gli interrogativi che rimangono, uno fra tutti: cosa non ha funzionato nella diffusione dell’allerta? E ancora: quella notte le sirene sono state attivate? 

«Le sirene a livello generale avrebbero potuto mettere in pericolo le persone» - A portare chiarezza su questi dubbi è il Capo ufficio della Sezione del militare e della protezione della popolazione Federico Chiesa. «Le sirene quella notte non sono entrate in funzione a livello generale. Solo a Prato Sornico, con evento già in corso, su valutazione e iniziativa locale», dichiara a Tio/20 Minuti. Questo perché «gli eventi (scoscendimenti e frane) che hanno toccato la Vallemaggia, considerati straordinari, sono stati improvvisi e non prevedibili, al di là dell’allarme meteo annunciato con largo anticipo da parte di Meteo Svizzera». Ad ogni modo, sottolinea, «l’azionamento delle sirene a livello generale in Vallemaggia avrebbe probabilmente causato una movimentazione della popolazione su larga scala, cosa che avrebbe potuto potenzialmente metterla in pericolo. Di fatto non sarebbero state lo strumento adatto».

Come funziona l'allarme generale - Chiesa spiega che in Ticino, questo sistema di allarme, viene azionato in caso di pericolo generale o allerta acqua.  «Quest’ultima - aggiunge - è limitata alla fuoriuscita incontrollata dai bacini idrici e può essere attivata direttamente dai relativi gestori. L’allarme generale - ossia quando vi è potenziale pericolo per la popolazione -, necessita un comunicato tramite messaggi ICARO (ossia tramite radio e televisione) che informano la popolazione sull’evento e sui comportamenti da tenere». Le sirene possono essere accese da diversi enti: «Dalla Centrale comune d’allarme (CECAL), manualmente da parte dei Comuni o dai gestori degli impianti idrici (dighe), oppure direttamente dai punti di installazione dei singoli dispositivi supportati. Se necessario, anche dalla Protezione civile». In caso di pericolo ambientale, inoltre, non disponendo la Svizzera di un sistema di allarme Cell brodcaster, le piattaforme da prendere in considerazione sono al momento «le applicazioni di Meteosuisse, Alertswiss, e i messaggi ICARO diramati dalla Polizia cantonale alle radio».

L'evacuazione - In caso di imminente pericolo, può scattare  l’evacuazione. «Che può essere ordinata dalle autorità preposte, oppure organizzata dai responsabili della protezione della popolazione, a fronte di situazioni straordinarie (ad esempio in caso di problemi presso una centrale nucleare, imminente frana come per il Comune di Albula di cui fa parte la frazione di Brienz/Brienzauls, incendio boschivo del Gambarogno con conseguente evacuazione della frazione di Indemini,…)». «Nel caso specifico della Vallemaggia - conclude Chiesa - non è stata ordinata nessuna evacuazione preventiva in quanto la situazione illustrata da Meteosuisse non prevedeva quanto poi avveratosi».

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