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CANTONEIndebitati fino al collo? Occhio alle spese invisibili

16.07.24 - 07:30
Iniziativa del Dipartimento della sanità e della socialità che orienta il cittadino-consumatore aiutandolo nella gestione del budget
Foto Deposit
Fonte DSS- Sezione sostegno sociale
Indebitati fino al collo? Occhio alle spese invisibili
Iniziativa del Dipartimento della sanità e della socialità che orienta il cittadino-consumatore aiutandolo nella gestione del budget

CANTONE - Una vitaccia quella di fare tornare i conti a fine mese. Fra spese obbligatorie e quelle "facoltative" - a cui però per l'obbligo del piacere non si vorrebbe rinunciare - la tabella di marcia economica di ogni individuo è irta di non pochi grattacapi.

L'affitto di casa, il premio di cassa malati, la rata della nuova macchina, la vacanza da sogno che siccome si vive una volta sola risulta difficile dire di no, lo scooter per la figlia e il nuovo iPhone per la moglie: poi però sul saldo si materializza un segno meno e incominciano i problemi. Per aiutare il cittadino-consumatore a una più oculata ed equilibrata gestione del budget famigliare, arriva una guida voluta dal Dipartimento della sanità e socialità (realizzata dalla Sezione del sostegno sociale).

Dove vanno a finire i nostri soldi e dove li spendiamo? - «Spesso fatichiamo a ricostruire i movimenti delle nostre spese e capire dove siano finiti i nostri soldi - spiega Sara Duric, responsabile del progetto "Passo, avanzo, raddoppio"- e così abbiamo pensato di fornire uno strumento che consentisse di mettere a fuoco meglio l'approccio che si ha nella gestione quotidiana delle spese».

Una buona abitudine? Il "Libro quotidiano delle spese" - Un vademecum in 10 mosse per orientare chi deve fare quadrare il bilancio: fra queste la tenuta di un "Libro quotidiano delle spese", per fare emergere «quelle spese invisibili che difficilmente lasciano tracce ma che a lungo andare possono influire sui conti». Un esempio? «Un croissant e un cappuccio al giorno costano 1'000 franchi all'anno» ma anche le uscite economiche per aperitivi, riviste, cover di smartphone possono avere un loro peso. Completano il quadro dei debiti l'eccessivo ricorso agli acquisti a rate e i piccoli prestiti.

Un nuovo concetto di risparmio e l'arte di saperlo fare - È anche la mossa dell'arte di saper risparmiare che bisognerebbe non sbagliare: «Il concetto di risparmio, inteso come "se mi avanza qualcosa metto via", è errato - spiega Duric - e così consigliamo di metterlo a bilancio come un costo fisso, alla stregua di una spesa obbligatoria. Sarà più facile trovarsi qualcosa da parte».

La scelta del migliore sistema di pagamento - Per i promotori dell'iniziativa - cui ha preso parte anche il collaboratore della Sezione del sostegno sociale Alessandro Cortese - serve una maggiore consapevolezza delle abitudini di consumo e della gestione del plafond che si ha a disposizione, scegliendo anche i sistemi di pagamento più convenienti. «Per facilitare la vendita di beni particolarmente costosi - spiegano - alcuni negozi consentono l’acquisto a rate. Non sempre quest’opzione è conveniente. In ogni caso bisogna leggere attentamente le condizioni e calcolare il costo finale del bene». E mossa da non sbagliare, «è inoltre preferibile terminare il pagamento rateale di un bene prima di stipularne un secondo. Sembrano consigli banali ma nella gestione quotidiana delle spese spesso si commette questo errore».

«Conservare in modo ordinato i documenti contabili» - Altro passaggio fondamentale nella corretta tenuta dei conti è «conservare in modo ordinato i documenti contabili» perché «questo permette infatti di avere la situazione sotto controllo e farà guadagnare tempo nella ricerca dei documenti quando servono, ad esempio al momento della dichiarazione delle imposte».

Nel 2022 - ultimo dato disponibile - i debiti sulle imposte rappresentavano uno degli arretrati di pagamento più frequenti e riguardavano il 5,5% della popolazione (fonte Ufficio federale di statistica), mentre il 4,4% della popolazione viveva «in un’economia domestica con almeno un arretrato di pagamento sui premi dell’assicurazione malattia».

I comuni con la maggior quota di inadempienti - Sono invece relativamente rari gli arretrati di pagamento sull’affitto o sugli interessi ipotecari (2,4% della popolazione). Se si va a vedere la graduatoria ticinese dei comuni indebitati spiccano Chiasso con una quota di inadempienti del 12,0%, Cadenazzo (11,7%), Ponte Tresa (9,7%), Giornico (9,3%), Iragna (9,2%), Personico (9,0%) e Riazzino (9,0%). A Besazio (1,0%), Tremona (1,1%), Mergosica (1,7%), Prato Leventina (1,8%), Semione (1,8%), Mosogno/Gresso/Crana (1,8%) e Dalpe (1,9%) si trovano le quote di cittadini con i valori più bassi di inadempienze.

Chi sfora sui propri conti non lo fa solo per contingenze legate alla mancanza di denaro, «spesso è anzi dovuto a cambiamenti importanti o imprevisti nella propria vita - ricorda Duric - ma può derivare anche da abitudini di consumo insostenibili o dall’uso inadeguato di strumenti di credito».

La guida - un adattamento del testo pubblicato nel 2016 dalla Città di Lugano che racchiude la pluriennale esperienza delle associazioni e degli enti attivi sul territorio cantonale tra cui ACSI, SOS Debiti e Caritas Ticino - è disponibile in versione digitale gratuitamente sul sito www.ti.ch/ilfrancointasca. È possibile richiedere la versione cartacea, anch’essa gratuita, scrivendo una mail a ilfrancointasca@ti.ch. Inoltre sarà distribuita anche durante lo spettacolo teatrale "Il resto...manca" portato in scena dalla Compagnia UHT.

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