Restauri in vista per le chiese di Santa Maria degli Angeli e di Sant’Antonio Abate a Lugano.
LUGANO - Il Dipartimento del territorio (DT) comunica che nelle chiese di proprietà dello Stato di Santa Maria degli Angeli e di Sant’Antonio Abate a Lugano, beni culturali d’interesse cantonali ai sensi della Legge sulla protezione dei beni culturali del 13 maggio 1997, sono in corso verifiche e indagini preliminari in previsione di futuri importanti lavori di restauro. Tali interventi sono svolti in collaborazione con la Sezione della logistica del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE).
Il Consiglio di Stato ha infatti stanziato un credito complessivo di CHF 195'000 per la prima tappa (verifiche preliminari) del progetto di restauro globale e di adeguamento degli impianti tecnici della chiesa di Santa Maria degli Angeli. Tali verifiche, attualmente in corso, sono finalizzate alla raccolta di dati sul monumento per la messa a punto del relativo progetto di restauro, a 100 anni dall’ultimo importante intervento.
La chiesa di Sant’Antonio Abate sarà invece oggetto, nei prossimi giorni, di interventi di manutenzione al tetto. Contestualmente alla posa dei ponteggi, verranno eseguite le verifiche preliminari sullo stato di conservazione dei prospetti esterni. Seguiranno in un secondo tempo le indagini sull’apparato decorativo e sui manufatti della chiesa, in vista dell’allestimento di un progetto di manutenzione straordinaria e restauro globale, a distanza di 30 anni dall’ultimo restauro.
La chiesa degli Angeli, iniziata nel 1499 e consacrata nel 1515, apparteneva al complesso del convento francescano osservante fondato nel 1490 e soppresso nel 1848, quando fu incamerato dallo Stato e sul cui sedime sorse prima l’Hôtel du Parc (1855), poi Hôtel Palace (1903), e oggi il LAC. L’edificio religioso è noto per custodire il più famoso affresco rinascimentale della Svizzera, la Passione e Crocifissione di Cristo, capolavoro realizzato nel 1529 da Bernardino Luini (1481-1532), seguace di Leonardo da Vinci.
La chiesa di Sant’Antonio Abate, costruita sul sedime di una chiesa del XIII secolo, passò nel 1598 ai padri Somaschi assieme all’adiacente convento che, adibito a collegio, tra il 1796 e il 1798 vide tra i suoi studenti il giovane Alessandro Manzoni. Il complesso fu incamerato dallo Stato nel 1852. La struttura della chiesa attuale è il risultato di diverse fasi costruttive risalenti al XVII secolo e all’inizio del Novecento – in particolare l’erezione della facciata neobarocca rivestita di mattoni a opera di Giuseppe Bordonzotti (1918). All’interno è particolarmente rilevante la fase settecentesca: oltre alla fastosa decorazione architettonica illusionistica del coro dei fratelli Giacomo Antonio e Antonio Francesco Giovannini da Varese, trovano spazio anche pregevoli opere dei pittori Giuseppe Antonio Petrini da Carona e dei fratelli luganesi Giovanni Antonio e Giuseppe Antonio Torricelli.