L'importazione di specie esotiche è sottoposta a una procedura specifica. Non sempre viene rispettata.
CHIASSO - Un pitone reale albino e un pappagallo a rischio estinzione. Sono i due animali esotici più “strani” intercettati alla dogana ticinese negli ultimi due anni. Il primo risale a tre mesi fa. In quell’occasione, al valico stradale di Chiasso, gli agenti dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC), con l’aiuto del cane Oba, hanno intercettato un veicolo con targhe svizzere di rientro in Ticino.
Pitone sequestrato - Sotto il sedile anteriore del veicolo è stato infatti scoperto un sacchetto di plastica con all’interno, avvolto in un telo, un pitone reale albino vivo. Il rettile, lungo 80 centimetri, era stato acquistato in Italia ed era privo dell’apposito certificato CITES e dell’autorizzazione all’importazione per le specie protette. L’importazione di animali esotici è infatti soggetta all’obbligo di dichiarazione spontanea alla dogana.
Il pappagallo - A fine aprile, invece, a Brogeda, un uomo è stato fermato per non aver dichiarato un pappagallo appartenente a una specie protetta. L'esemplare in questione era un Neophema splendida, anche conosciuto con il nome di parrocchetto splendido, ed è stato scoperto nel baule del suv dell’uomo. Al momento del ritrovamento, l'uccello si trovava in una gabbia insieme ad altri due volatili di specie non protetta.
Un uccellino protetto in dogana - Dal lato italiano del confine, i finanzieri comaschi avevano fermato una vettura guidata da una persona che mostrava un evidente «atteggiamento nervoso». All'interno della macchina era stata notata una gabbietta, contenente un esemplare vivo di un pappagallo appartenente alla famiglia degli “psittaculidae”, «animale protetto in base alla Convenzione di Washington sul commercio internazionale».
I cagnolini con passaporto bulgaro - Restando in tema di animali, nel settembre del 2023 una donna alla guida di un suv con targhe svizzere è stata fermata dai doganieri al valico autostradale di Chiasso. Nel baule erano presenti due gabbie, con sette cuccioli di cane di razza carlino che la conducente era intenzionata a sdoganare. Se non fosse che, durante il controllo dei passaporti dei cani, gli agenti hanno accertato che i documenti erano contraffatti.
16 anguille nel baule - A ottobre del 2021, invece, un cittadino italiano domiciliato in Svizzera romanda era stato fermato a Chiasso Brogeda con 16 anguille, in gran parte vive, collocate nel baule del suo SUV. L'anguilla è infatti elencata come criticamente in pericolo nell'appendice II della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione (CITES).
La Convenzione CITES
Molte specie di animali e piante selvatiche rischiano di diminuire o sono minacciate di estinzione. Un gran numero di animali (ca. 6'000 specie) e di piante (ca. 34'000 specie) soggiace a severe disposizioni in materia di importazione, esportazione e transito. La dogana sorveglia l'importazione, l'esportazione e il transito di animali e piante protetti, nonché di loro parti o prodotti, secondo le disposizioni della conservazione delle specie (CITES Fauna e CITES Flora) sia per gli invii commerciali sia per il traffico turistico. Se l'importazione o l'esportazione di animali e piante protetti avviene illegalmente, ovvero senza i documenti necessari (certificati CITES), la dogana, il posto di controllo CITES o l'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) possono sequestrare la merce come pegno doganale.