Il nuovo gerente vuole togliere al locale la nomea di spacciodromo e postribolo. Ma è stato aggredito diverse volte
LUGANO - Una reputazione consolidata negli anni non si cancella con un colpo di spugna. Lo sta sperimentando il nuovo gerente della Rustica di Cassarate.
Ogni discoteca col tempo si forgia una sua reputazione. La Rustica, già nota come Cocoricò, si porta appresso una nomea più che decennale come luogo di prostituzione e spaccio. Ufficialmente non è mai stata un bordello ma, forse a causa anche dell’eccessivo lassismo delle varie gerenze succedutesi alla sua guida, si è ritagliata nel panorama della vita notturna luganese un ruolo di "porto di mare", tra rifugiati, transessuali, spacciatori e tutte quelle categorie di persone che in una classica discoteca sarebbero emarginate.
"Ho ripreso la gerenza da un mese e mezzo e ho dovuto chiamare la Polizia già cinque volte" spiega il gerente. "Ancora il week end scorso ho colto in flagrante uno spacciatore, ho dovuto difendermi e buttarlo fuori. All’ora di chiusura sono finito al Pronto soccorso per un pugno preso in faccia e ho anche rischiato di essere aggredito con un coltello a serramanico, solo per avere chiesto gentilmente di pagare il conto".
Le premesse non sono delle più incoraggianti, ma il gerente vuole andare fino in fondo con la sua opera di pulizia. "Magari qualcuno vede i continui interventi della Polizia e pensa che ci siano disordini nel locale. Ma non è così. Semplicemente ho deciso di non tollerare più nessun tipo di comportamento che vada contro la legge".
E i frutti del repulisti cominciano a farsi sentire. "La clientela sta cambiando. In discoteca si vedono molti 30-40enni, mentre al ristorante, aperto fino alle 4, arrivano persone che lavorano fino a tardi in Città. A furia di diffide, dovremmo riuscire ad allontanare quegli elementi che lo usavano per i propri porci comodi, sostituendoli con chi vuole solo divertirsi in modo sano".
L'uomo, arrivato dal Sopraceneri senza conoscere appieno la realtà del locale che stava rilevando, si erge a paladino della legalità. "La Polizia mi sostiene. Io ci metto la faccia e, quando ci vuole, anche le mani".
AS