La storia di S., ticinese che ha contratto una malattia rara dopo "l'incontro" con il parassita
Non solo borreliosi e meningoencefalite. Ecco cos'è l'allergia all’alpha-Gal, sindrome rarissima in Europa
LUGANO - Il lockdown, per molti, è stato il pretesto per riscoprire la natura. Complice anche, va detto, il bel tempo che ha caratterizzato questa primavera. Con un risvolto negativo della medaglia, come sottolineato dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Coincidenza vuole, infatti, che siano ben 215 i casi di encefalite da zecche registrati quest’anno. Oltre il doppio di quelli osservati un anno fa. Insomma, più attività all’aria aperta è equivalsa a più morsi.
Ma la zecca non porta solo borreliosi e meningoencefalite. Lo ha scoperto suo malgrado S., una 36enne ticinese che l’incontro indesiderato con il parassita ematofago l’ha avuto in aprile.
Il primo episodio - «Ricordo che a Pasqua mangiai una torta con aglio orsino - racconta - questo dopo una bella grigliata in compagnia. Qualche ora dopo iniziai a stare malissimo, con forti crampi per ore». S., inizialmente, attribuisce il malessere al suo colon irritabile. «Ho pensato che fosse colpa dell’aglio».
La "rivelazione" - Nelle settimane successive, tuttavia, ricapita. «A quel punto cerco di capire quale sia l’alimento che mi fa stare male. Vado per esclusione. Faccio anche delle analisi del sangue, ma nulla». La rivelazione arriva verso la fine di maggio. «Vado a cena dai miei. Mangio solo una bistecca. Quando torno a casa vengo letteralmente assalita da dolori».
S. decide di cercare aiuto affidandosi a Google. «Faccio quello che non si dovrebbe fare mai. Mi affido al web per cercare di capire cosa mi stia capitando». Così scopre la sindrome alpha-Gal, una vera e propria allergia da consumo di carni rosse provocata dal morso di zecca. «Decido di parlarne con il mio medico. Anche perché, riflettendo, mi torna in mente un episodio verificatosi in aprile. Effettivamente, durante un’escursione in Val Morobbia, mi ero ritrovata con una testa di zecca infilata nel gomito. Probabilmente uccisa mentre mi stava mordendo».
Niente più carne rossa - Vengono a quel punto effettuate le analisi specifiche che… risultano essere positive. «Così scopro di avere quella che è una malattia rarissima in Europa». E che non ha cura. «Per il momento con il medico abbiamo deciso di sospendere il consumo di carne rossa per un anno. Poi proveremo a reintrodurre».
Garanzie di guarigione però non ce ne sono. «Sui vari forum ho visto che c’è chi dopo otto anni non è guarito. Ma ci sono anche forme più gravi della mia. Spero di non dover rinunciare per tutta la vita a una buona bistecca o una bella fetta di salame».
La malattia
L’allergia all’alpha-Gal, è stata scoperta nel 2007. La sintomatologia è quella classica delle allergie con una sensazione di prurito in bocca, in gola e a livello di orecchie; orticaria e gonfiore attorno agli occhi e tumefazione delle labbra, della lingua e del palato. Nei casi gravi, la reazione può essere pericolosa con shock anafilattico a seguito di difficoltà respiratorie, vertigini e sensazione di svenimento. Le cause vanno cercate in un errore del sistema immunitario, che scambia alcune proteine presenti nel cibo come minacce per la salute e reagisce rilasciando in circolo diverse sostanze, come risposta dell’organismo, causando i sintomi appena descritti.
In pratica la zecca, attraverso la sua saliva, inietta lo zucchero alpha-Gal nella pelle, stimolando il sistema immunitario delle persone predisposte a produrre speciali anticorpi detti immunoglobuline E, responsabili delle reazioni allergiche.