La procura e l'accusa hanno deciso d'interporre ricorso contro la sentenza emessa lo scorso 19 maggio.
L'imputato, un 35enne austriaco, fu condannato a quattro anni e tre mesi di carcere.
LUGANO - Il delitto alla pensione la Santa di Viganello tornerà in aula. La procuratrice pubblica Valentina Tuoni e i legali della vittima, un 35enne del Bellinzonese pestato a sangue il 17 dicembre del 2019, hanno infatti deciso d'interporre ricorso contro la sentenza emessa lo scorso 19 maggio dalla Corte delle Assise Criminali di Lugano.
Quel giorno, ricordiamo, l'uomo che picchiò e uccise il 35enne venne ritenuto colpevole di omicidio colposo per omissione di soccorso (ma non per assassinio) e fu condannato a quattro anni e tre mesi di carcere.
La sentenza, pronunciata dal giudice Amos Pagnamenta, aveva fin da subito fatto storcere il naso sia all'accusa, che aveva chiesto diciassette anni di detenzione per assassinio, sia ai famigliari della vittima che avevano già ventilato la possibilità d'inoltrare ricorso.
Possibilità che, come anticipato dalla Rsi, è diventata realtà negli scorsi giorni.