Il consigliere nazionale UDC Piero Marchesi indirizza un'interrogazione al Consiglio federale.
«I costi della LaMal sono diminuiti, ma i premi aumentano. Com'è possibile?»
BERNA - Dopo le reazioni sdegnate di praticamente tutti i partiti ticinesi, le parole dure di De Rosa in conferenza stampa, e le feroci critiche rivolte a Berna dall'esperto di sanità e socialità Bruno Cereghetti, oggi arriva anche la prima interrogazione indirizzata al Consiglio federale sull'aumento «spropositato» dei premi di cassa malati in Ticino. Un rincaro del 2.1% ritenuto «ingiustificato» da Piero Marchesi che chiede lumi al Governo federale. «Per il nostro cantone è l'ennesima stangata», precisa il consigliere nazionale UDC, ricordando che il Ticino «da anni registra una stagnazione dei salari».
Una combinazione - aumento dei costi e stipendi congelati - che riducono ancora il potere d'acquisto dei ticinesi, che già era tra i più bassi della Svizzera. Marchesi poi snocciola i dati pubblicati dall'UFSP che mostrano una netta riduzione dei costi della LaMal dovuti alla pandemia nel primo trimestre. E proprio qui sta l'inghippo per il presidente dell'UDC ticinese. «Com'è possibile un aumento dei premi del 2.1%, se i costi sono fortemente diminuiti?». Una domanda lecita, alla quale il Governo dovrà dare una risposta. A Marchesi. Ma anche a tutti i ticinesi.
Le altre tre domande poste da Marchesi al Governo: