Presentata un'iniziativa parlamentare generica per l'impegno del Cantone con i dipendenti di aziende in cui partecipa
BELLINZONA - «Non si sta creando nessun precedente. Finanziare il piano sociale non era dovuto. Il datore di lavoro era la LASA Sa e non il Canton Ticino. Oggi stiamo quindi agendo con un contributo su base volontaria». Così si è espresso otto giorni fa, davanti al Gran Consiglio, il direttore del DT Claudio Zali, quando il Parlamento ha approvato il versamento di 100'000 franchi a fondo perso al Comune di Lugano a favore del piano sociale per gli ex dipendenti dell'aeroporto di Agno.
La Lugano Airport SA (LASA) aveva una partecipazione azionaria interamente pubblica, 87,5% Città di Lugano e 12,5% Stato del Cantone Ticino. Ma non vi è base legale obbligasse il Cantone a partecipare all'allestimento del piano sociale a beneficio degli ex dipendenti al momento della liquidazione della società. «Questa vicenda - secondo alcuni deputati - ha dunque fatto emergere la necessità di codificare le responsabilità dello Stato per situazioni analoghe».
Per questo Lorenzo Jelmini (PPD) e cofirmatari hanno presentato un'iniziativa parlamentare generica affinché si precisi la responsabilità dello Stato nel caso di ristrutturazioni, liquidazioni o fallimenti di aziende che prevedono una partecipazione azionaria del Cantone Ticino.
L'obiettivo è «creare le basi legali che impegnino il Canton Ticino, laddove sussiste una sua totale o parziale partecipazione in Enti o Aziende, a impegnarsi nell’allestimento di un piano sociale a beneficio dei dipendenti toccati da una ristrutturazione» e «modificare le disposizioni legali esistenti che precisano le condizioni di partecipazioni in capitale azionario da parte dello Stato del Cantone Ticino».