Il PLR boccia la proposta messa in consultazione dal DECS e rilancia con la propria proposta di riforma
BELLINZONA - È una sostanziale bocciatura quella che arriva dal PLR che interviene nella “consultazione sul superamento dei corsi A e B in III media”. Un coinvolgimento che lo stesso Partito liberale radicale definisce «poco chiaro negli obiettivi, soprattutto perché si concentra su un aspetto puntuale d’intervento, anziché affrontare – sulla base di dati concreti e oggettivi – la necessaria riforma dell’insegnamento medio, che anche il PLR ritiene urgente».
Un percorso di riforma che viene anche definito «monco», perché privo di una visione complessiva. «Ciò - continua la presa di posizione - rischia di andare a discapito della qualità dell’insegnamento e della formazione dei giovani poiché non c’è ombra dell’importante funzione orientativa del secondo biennio della scuola media».
Secondo il PLR è senz’altro necessario intervenire sul sistema dei livelli: «Al contempo, però, è fondamentale avere in chiaro le necessità delle ragazze e dei ragazzi nell’ottica delle loro differenze positive, senza cadere nella tentazione di uniformare la scuola media considerando la differenziazione dei percorsi come un problema e non un’opportunità».
All’inclusivismo «a tratti largamente ideologico» il PLR oppone la propria visione di scuola, sviluppata dal Gruppo di lavoro “Formazione e cultura”. Di cui, in sintesi, ecco l’elenco dei punti cardine: ampliare l’offerta a moduli (o a opzioni) in più materie in terza e soprattutto in quarta media, assicurando la permeabilità tra i percorsi; possibilità per gli allievi di seguire anche solo alcuni moduli – in gruppi omogenei – con maggiori occasioni di approfondimento o di orientamento professionale; verificare gli effetti della recente introduzione dei laboratori nel primo biennio; creazione di un “profilo attitudinale” che accompagni o sia integrato nella pagella degli allievi di scuola media; nuove modalità d’orientamento che contemplino anche un incremento dei periodi di approfondimento all’esterno della scuola media (da svolgere nel settore professionale o degli studi) e il coinvolgimento di professionisti del settore; maggiore avvicinamento del mondo delle aziende pubbliche e private alla scuola.
«Questa presa di posizione - è il commento finale del presidente PLR Alessandro Speziali - è critica ma propositiva: vogliamo suggerire alcuni elementi cardine e di un progetto che andrà discusso con il mondo della scuola. L’obiettivo è di giungere a una riforma solida, attuale e concentrata sulle potenzialità degli allievi in vista del loro futuro».