Un nuovo atto parlamentare chiede al Governo di far luce sul passato dell'ex direttore delle medie
BELLINZONA - Prima l'Mps, poi il Plr e ora Ppd e Lega. Il caso del direttore delle medie di una sede del Luganese, finito in manette per presunti abusi su almeno due minori, sta facendo discutere anche la politica. E vanno moltiplicandosi gli atti parlamentari che chiedono chiarezza visti i pregressi attribuiti al 39enne, ora indagato per rapporti sessuali con una minore di 16 anni e toccamenti con un'altra minorenne.
Oggetto di discussione, nell'interpellanza firmata da Fiorenzo Dadò (Ppd) e Sabrina Aldi (Lega), sono i comportamenti del docente già giudicati in passato "molesti o comunque inadeguati".
Sono diverse le zone d'ombra rintracciate in questi giorni nel passato dell'uomo. Ad esempio il suo trasferimento improvviso in una nuova sede per ragioni «che non si conoscono». O l'incarico di proporre un percorso formativo legato all’affettività e all’educazione sessuale agli allievi, affidatogli senza che vi fosse stata una preventiva informazione alle famiglie. «Percorso - viene sottolineato - portato avanti dal docente anche con delle chat su whatsapp nella quali venivano trattati temi sensibili e discussioni delicate sul sesso». «Chat - si aggiunge - nella quale lo stesso docente esortava gli studenti a essere il più possibile sinceri e spontanei senza farsi inibire dalla timidezza e dal pudore anche fuori dagli orari scolastici».
L'interpellanza non manca di citare la testimonianza di un allievo secondo cui, durante le lezioni, era stato esaminato anche il testo indiano del Kāma Sūtra.
Qui di seguito le domande poste al Consiglio di Stato