Un moto di resistenza contro gesti attualmente preclusi, «che rischiamo di dimenticare»
LOCARNO - Una prima ticinese per il Teatro Paravento, che - oltre a un luogo di rappresentazioni - diventerà un "Teatro-Museo degli abbracci".
Sono gli stessi responsabili della struttura locarnese a spiegare in cosa consiste il progetto: «Allestiremo un’esposizione con fotografie, ritagli di vecchie riviste o giornali che siano testimonianze significative di quel passato neanche tanto lontano in cui potevamo abbracciarci, cantare e danzare in gruppo oppure attendere in fila il nostro biglietto di entrata allo spettacolo. Insomma, immagini di un’infinità di gesti, azioni e momenti sociali che rischiamo di dimenticare».
Un'operazione che richiede il contributo degli amici del Paravento: tutti sono quindi invitati a portare il proprio contributo (sempre nel rispetto delle precauzioni anti-coronavirus). Le diverse immagini passeranno al vaglio del “comitato tecnico artistico”, «i cui membri non sono affatto specialisti, ma dotati ancora di memoria emotiva». Unica condizione posta: le immagini devono rispettare la privacy ed essere esenti da diritti d'autore.
Perché si è sentita la necessità di creare questo particolarissimo tipo di museo, che espone immagini che si possono tranquillamente trovare in Rete? Le risposte sono tre: «Perché la rivalorizzazione del luogo fisico, teatro o museo che sia, è essenziale nel far rivivere la creazione dopo un’eclisse culturale. Perché la fisicità del gesto, quando selezioneremo le foto, ci aiuterà, vi aiuterà a esercitare la memoria come gli abitanti di Macondo (in "Cent'anni di solitudine" di Gabriel García Márquez, ndr). Perché osservando dal vivo le immagini potremo commentarle in compagnia di qualcuno, ciò che è impossibile fare da soli in casa di fronte allo schermo di un computer».
Dal Paravento si chiedono: «Ora che ci stiamo abituando a tanti comportamenti che piano piano non ci provocano più tanti disagi, chissà se guardando le immagini che esporremo, ci verrà a tutti la voglia di rivivere quelle situazioni che sembrano scomparire nel tempo».