Una campagna speciale lanciata in Germania per la tutela dei consumatori dopo «risultati allarmanti» dalle analisi di alcuni campioni.
BERLINO - La matematica del consumismo nell'era dei social: dal trend si arriva all'hype, questa genera automaticamente domanda che va soddisfatta, in un modo o nell'altro, e a volte non proprio con tutti i crismi necessari.
È questo il caso anche con la recente “febbre” per il tanto chiacchierato Dubai Chocolate che ha spopolato su TikTok, portando cioccolatieri di fama a proporre la propria versione e anche i commercianti a recuperare - di riffa o di raffa - il tanto ambito dolciume che di sicuro farà la sua apparizione sotto tanti abeti natalizi svizzeri.
Se una cosa è la versione fatta in laboratorio da pasticceri locali, un'altra sono le tavolette importate - spesso da paesi mediorientali - realizzate senza troppi crismi.
Come riportato dalla Bild, le autorità di vari Länder tedeschi hanno messo in allerta i consumatori dopo aver rilevato diverse tipologie di impurità sui campioni di Dubai Chocolate analizzate in laboratorio.
Il risultato più allarmante emerge dai test effettuati dalle autorità sanitarie del Baden-Württemberg: 8 tavolette su 8 hanno presentato contaminanti. In una di queste è stata rilevata la presenza di micotossine (muffe tossiche, ndr.). Cinque non contenevano nemmeno... cioccolato, ma bensì grassi idrogenati.
È vero che il campione è molto piccolo, ma la tendenza è comunque preoccupante: «Alcuni di questi prodotti non possono essere consumati dagli esseri umani, altri sono apertamente delle frodi, è una cosa inaccettabile». In un altro caso, preso in considerazione nel Land dell'Assia, all'interno della confezione di un Dubai Chocolate proveniente dalla Turchia (nazione da cui si importa il prodotto anche in Svizzera, ndr.) si trovava... tutt'altro.
I risultati hanno portato la Germania a lanciare «un programma nazionale speciale» relativo a questo tipo di dolciume per garantire la tutela dei consumatori.