Il progetto s'intitola "The Concert" ed è stato concepito e realizzato insieme ad Alexandre Babel e a Francesco Stocchi
BERNA - La Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia ha incaricato Latifa Echakhch di curare il padiglione svizzero alla 59esima edizione della Biennale d'arte di Venezia del 2022, che si terrà dal 23 aprile al 27 novembre. Lo ha comunicato oggi la stessa Pro Helvetia aggiungendo che il progetto "The Concert" è stato concepito e realizzato da Echakhch con il percussionista e compositore ginevrino Alexandre Babel e con il curatore italiano Francesco Stocchi.
Nell'edificio progettato da Bruno Giacometti nel 1951, Echakhch si approprierà degli spazi esponendo scene che riconducono al ciclo vitale nonché ai fuochi rituali presenti nelle culture, tra cui anche quella zurighese della Sechseläuten, dove viene bruciato il "Böögg", e che rappresentato la fine ma anche un nuovo inizio, indica la nota.
«La maggior parte dei materiali utilizzati per la mostra, riciclati da precedenti Biennali, sono essi stessi risultato di una trasformazione», prosegue la nota. Per quanto riguarda il titolo del progetto artistico, Echakhch, citata nel comunicato, afferma: «Vogliamo che il pubblico lasci l'esposizione con la stessa sensazione di quando si esce da un concerto. Che senta l'eco di questo ritmo, di quei frammenti di memoria». Un disco in vinile e un libro accompagnano la mostra.
A proposito di Echakhch - Nata in Marocco nel 1974, Echakhch vive e lavora a Vevey (VD) e Martigny (VS). Molti musei rinomati le hanno dedicato mostre personali, fra questi il Centro Pompidou di Parigi, il Tate Modern di Londra e il Museo Hammer di Los Angeles.
I suoi lavori sono già stati esposti alla 54esima Biennale d'arte di Venezia nel 2011. Nel 2013 l'artista ha ricevuto il Premio Marcel Duchamp. Il padiglione svizzero verrà inaugurato il 21 aprile alle 14.30.