Gli scaffali sono pieni, ma non rientrano nel decreto del governo italiano. Tante le proteste
MILANO - Pennarelli, matite colorate e quaderni non si possono comprare. Le segnalazioni - come riferiscono alcuni media italiani - si susseguono in questi giorni da parte di persone che, una volta arrivate alla cassa, si vedono “rimbalzate” in quanto gli articoli «non sono beni di prima necessità».
Alcuni centri commerciali sono arrivati ad appendere cartelli su alcuni scaffali pieni indicando che «non è possibile acquistare i prodotti presenti in quest'area». Si parla di filiali di catene quali Esselunga, Carrefour ed Eurospin. E la misura non riguarda solo la cancelleria, ma anche altre categorie di articoli, come ad esempio la biancheria intima.
Come si legge su Repubblica, la restrizione operata dai marchi della grande distribuzione avrebbe il duplice scopo di evitare la concorrenza sleale nei confronti dei negozi specializzati, come le cartolerie, chiusi per il decreto del Governo e di ridurre le code all’esterno dei punti vendita. La decisione però, oltre a generare le proteste dei consumatori, ha portato anche la lente della Federdistribuzione sulla situazione.