L'annuncio della misura aveva fatto scoppiare proteste di piazza. La premier: «Per quelle ci sarà tempo».
BELGRADO - L'unità di crisi serba per l'emergenza covid-19 ha annunciato nuove misure restrittive per la capitale Belgrado. Esse, però, non prevedono la reintroduzione del coprifuoco per l'intera durata del fine settimana come aveva prospettato il presidente Aleksandar Vučić scatenando le manifestazioni antigovernative e le proteste di piazza degli ultimi due giorni.
Come ha dichiarato la prima ministra Ana Brnabić, le misure per la capitale serba sono tre: divieto assoluto di raduno con più di dieci persone sia al chiuso che all'aperto; ristoranti, bar, caffè e negozi dovranno indicare con precisione la quantità di persone consentite al loro interno, nel rispetto della formula di una persona per quattro metri quadrati; chiusura dei locali al chiuso dalle 21 alle 6 e di quelli con spazi all'aperto dalle 23. Quest'ultima misura riguarda anche negozi e centri commerciali.
La premier ha sottolineato che l'idea attuale è quella d'intervenire non con misure a livello nazionale ma caso per caso a seconda delle situazioni più critiche e instabili sul piano epidemiologico. Sono una ventina le località dove è stata dichiara la 'situazione di emergenza' per una nuova ondata d'infezioni. A Belgrado si registra la situazione epidemiologica più critica, con forte aumento dei contagi, ospedali pieni e un progressivo incremento dei pazienti in terapia intensiva.
Purtroppo, ha osservato Brnabić, le manifestazioni di protesta e gli scontri di piazza degli ultimi due giorni avranno di sicuro conseguenze negative in fatto di nuovi contagi e andranno a incidere pesantemente sulla situazione già molto critica del sistema sanitario, sotto forte pressione per l'alto numero di ricoveri nelle ultime settimane. Per questo la prima ministra ha lanciato un appello a soprassedere, per ora, a proteste e manifestazioni di piazza: «Cerchiamo prima di sconfiggere il coronavirus, per le proteste ci sarà tempo», ha affermato.