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STATI UNITIL'elezione più importante di sempre, stravolta dalla pandemia

04.11.20 - 11:21
Parola all'analista politico Ryan Williams, esperto di campagne elettorali
Keystone
Prosegue la conta dei voti. Nel pallino, l'analista Ryan Williams.
Prosegue la conta dei voti. Nel pallino, l'analista Ryan Williams.
L'elezione più importante di sempre, stravolta dalla pandemia
Parola all'analista politico Ryan Williams, esperto di campagne elettorali
«Entrambi i candidati, se venissero eletti, porterebbero il Paese in direzioni radicalmente diverse» sostiene Williams

WASHINGTON - Resta in sospeso la corsa alla Casa Bianca. Continua la conta, soprattutto negli stati in cui è stata massiccia la modalità del voto per corrispondenza. Mentre Trump lancia l’accusa di brogli Biden si dice fiducioso. Insomma, la partita non è ancora finita.

Abbiamo parlato con l’analista politico Ryan Williams, vice presidente di Targeted Victory, degli esiti di questa storica elezione. Williams, esperto di campagne elettorali, è stato a capo della comunicazione del governatore Mitt Romney, durante le presidenziali nel 2008.

Questa elezione è considerata su più fronti come la più importante di sempre. Perché?
«Credo che il motivo sia la netta differenza tra i candidati. Mai prima d'ora ci sono stati contrasti così rilevanti nell’agenda nazionale come nelle politiche internazionali. Ma anche nello stile. Ciò è dovuto in gran parte al comportamento non convenzionale di Trump. Entrambi i candidati, se venissero eletti, porterebbero il Paese in direzioni radicalmente diverse.»

Quanto ha influito la pandemia su questa elezione?
«Le campagne presidenziali di solito si affidano a migliaia di collaboratori con centinaia di uffici in tutto il Paese. La pandemia ha completamente stravolto questo assetto tradizionale, poiché le campagne sono state costrette a "diventare virtuali" per molti mesi. Inoltre, l’emergenza è emersa come il problema più significativo nella mente degli elettori negli ultimi mesi prima delle elezioni».

Il prossimo presidente erediterà un'economia gravemente danneggiata. Quanto sono diverse le politiche economiche di Biden e Trump?
«Trump ha delineato un'agenda fiscalmente conservatrice che includerebbe più tagli fiscali e incentivi per le imprese per riportare le persone al lavoro. Joe Biden invece propone una nuova massiccia spesa statale per creare posti di lavoro. La conseguenza è un aumento delle tasse a carico dei ricchi».

Quali sono le questioni più importanti che la nuova presidenza dovrebbe affrontare?
«La pandemia e la ripresa economica. Dominerà la scena politica per almeno metà del prossimo mandato presidenziale».

Come ha gestito Trump la Casa Bianca?
«In modo caotico, più di qualsiasi altro. C'è stato un turnover del personale senza precedenti e un gran numero di scandali che hanno distratto l’agenda. Nonostante questa gestione irregolare, i sostenitori di Trump continuano a credere che sia un leader forte grazie alla sua sicurezza e al background di imprenditore».

Trump ha mantenuto le promesse della campagna?
«Che siate d'accordo con lui o meno, il presidente Trump ha mantenuto molte delle sue promesse sulla politica interna e internazionale. Ha tagliato le tasse, nominato giudici conservatori, iniziato una guerra commerciale con la Cina; ha annullato l'accordo nucleare con l'Iran e l'accordo sul clima di Parigi. Ha trasferito l'ambasciata americana a Gerusalemme e ha iniziato a diminuire l’impegno delle truppe americane in Afghanistan e altrove. Queste sono state tutte promesse importanti che ha fatto durante la campagna del 2016».

Come Biden potrebbe rimodellare gli Stati Uniti?
«Se vincerà potrebbe fare grandi cambiamenti politici. Potrebbe annullare molte delle politiche che Trump ha attuato negli ultimi quattro anni, aumentando le tasse, spendendo di più per i servizi sociali e riallacciando i rapporti con i nostri alleati».

Il Presidente Trump accusa che potrebbe non accettare il risultato. Ci saranno proteste?
«Le proteste sono molto probabili a Washington DC e nelle città di tutto il Paese se il Presidente Trump dovesse perdere le elezioni ma rifiuterebbe di accettare il risultato».

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